Ricordata per la prima volta la rivolta degli zingari nei lagher

Il 16 maggio è stato il sessantaseiesimo anniversario di un fatto che fino ad oggi era stato dimenticato: la rivolta dei Rom e di Sinti nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.

In Francia ieri per la prima volta si è celebrata questa ricorrenza: tutto è nato da Raymond Guerené, sopravvissuto allo sterminio, che ha dato vita ad uno spettacolo con la canzone che le sue sorelle gli avevano dedicato mentre erano nel lager, con l’aiuto poi dell’associazione La Voix de Rom.

l 16 maggio 1944 i quattromila Rom internati ad Auschwitz decisero di opporsi ai loro aguzzini, che secondo programma erano venuti a prelevarli, per condurli nelle camere a gas.. Non furono solo gli uomini a decidere di non piegare il capo, ma anche le donne e i bambini: tutti raccolsero pietre, spranghe e altre armi rudimentali e si scagliarono contro le SS che dovettero indietreggiare, lasciando diversi morti sul campo.

Solo il 2 agosto dello stesso anno, dopo aver ridotto alla fame la comunità rom di Auschwitz, i nazisti riuscirono ad uccidere 2897 Rom nella stessa notte.

Gli stermini di non ebrei dei Lager sono stati per decenni dimenticati, e solo negli ultimi anni si è cominciato a ricordare che c’erano anche altre vittime dei campi di concentramento nazisti, tra cui appunto rom e sinti, che chiamano il loro sterminio Samudaripen. Anche in Francia ci sono stati negli ultimi anni degli episodi di intolleranza verso le popolazioni nomadi, soprattutto in zone dove sono maggioritari i movimenti di estrema destra: gli zingari francesi hanno però la possibilità ogni anno di far conoscere la propria cultura e le proprie tradizioni nella festa di Saintes Maries de la Mer, evento in Camargue che attira numerosi turisti anche non appartenenti ai cosiddetti popoli del vento.






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