Vendola autorizza un altro inceneritore a Foggia
Un’immensa camera a gas a cielo aperto in cui sversare rifiuti d’ogni genere ed incenerirli.
Dopo l’inceneritore Eta della Marcegaglia realizzato illegalmente in barba alle normative ambientali e sanitarie su suoli agricoli, trasformati con la bacchetta magica del sindaco Paolo Campo (attuale capogruppo del PD in provincia) in area industriale previo acquisto della società edile Rotice, ed in virtù delle concessioni fuorilegge regalate dai governatori Fitto e Vendola, ora è la volta di un’altra fabbrica di veleni. Come aveva anticipato il giornale Italia Terra Nostra, ben due anni e mezzo fa: esattamente a Rignano Garganico Scalo, a metà strada tra San Severo, e Foggia. Infatti il 24 novembre scorso (Bur Puglia numero 184), la Regione Puglia, guidata da Nichi Vendola ha concesso l’autorizzazione unica alla società immobiliare Enterra di Orio al Serio in provincia di Bergamo, per realizzare un inceneritore. A livello locale, dietro al progetto figura Marcello Salvatori, un ingegnere foggiano di 51 anni. Con la società “Sistemi Energetici Spa” con sede a Foggia in via Mario Forcella 14, di cui è socio unico ed unico amministratore, è proprietario per il 49,9 per cento della “Enterra Spa”, la ditta che ha ottenuto l’autorizzazione unica, per 20 anni. La “Enterra Spa” ha un ufficio nel capoluogo dauno, presso la stessa sede dell’azienda di Salvatori. A condividere la proprietà di questa società è “Stilo Immobiliare Srl”, una società milanese controllata dalla “Queensberry Spa” di Lussemburgo, il cui presidente del consiglio d’amministrazione è il bergamasco Antonio Percassi, lo stesso che rappresenta la “Enterra Spa”, di cui Marcello Salvatori (coadiuvato da tale Rignanese) è amministratore delegato. L’impianto sorgerà ad appena 30 metri dalle case abitate del limitrofo Borgo agricolo. I numerosi residenti cadono dalle nuvole: non sono mai stati informati. Eppure secondo la Convenzione di Aarhuus recepita dalla normativa italiana, i cittadini hanno il diritto ad una partecipazione attiva in procedimenti simili. “Sono dei criminali. Come hanno potuto ottenere il via libera?” si interroga Maria, residente in loco, madre di due bambini in tenera età. “Ci avveleneranno senza pietà. Ma la magistratura dorme?” gli fa eco il giovane e combattivo Michele.Via libera - Come al solito ci sono tutti i pareri positivi degli enti preposti alla cosiddetta legalità: addirittura il comune di Foggia a scatola chiusa, il 18 giugno 2009 “esprime nulla osta preliminare” al progetto dell’amico del sindaco Gianni Mongiello (centro sinistra in frantumi). Saranno sconquassati alcuni luoghi storici della transumanza, vincolati ma tutelati solo sulla carta. La Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, con nota del 18 maggio 2011 ha concesso il lasciapassare per mettere mano al Tratturello n. 49 Motta – Villanova e del Tratturo n. 1 Foggia-L’Aquila. Anche la Provincia di Foggia dell’assessore ecologico Pecorella ha detto si. E così l’autorità di bacino, l’aeronautica militare e i vigili del fuoco. Anche la Asl di Foggia (servizio igiene e sanità pubblica) il 25 febbraio 2010 “esprime parere preventivo igienico-sanitario preliminare positivo sul progetto”. Perfino la Snam ha elargito un assenso, anche se il cavidotto interseca i metanodotti. Infine: l’Arpa Puglia il 27 ottobre 2010 “esprime, per quanto di competenza, parere favorevole sull’impianto in oggetto”.
No VIA, no VAS - Nell’atto di autorizzazione regionale (numero 298 risalente al 15 novembre 2011) si legge: “il legale rappresentante della Enterra S.p.A., in qualità di progettista, attestava che il progetto non risulta soggetto a procedura di verifica di assoggettabilità a VIA”. Si tratta di un inceneritore da 15 megawatt elettrici, spacciato per una centrale a biomasse. Il solito cavallo di Troia per ingannare l’opinione pubblica e sbatterla contro il fatto compiuto. In questa area agricola insiste già la mega centrale termoelettrica - anch’essa costruita illegalmente dalla “Enplus” (su progetto Mirant)- di San Severo. Le leggi in materia esigono anche la valutazione ambientale strategica, oltra alla valutazione di impatto ambientale.
Anomalie – Mentre la “Enterra Spa” ottiene il via libera definitivo, il consiglio regionale pugliese il 29 novembre, approva all’unanimità un ordine del giorno che blocca l’ennesimo inceneritore a Cavallino in provincia di Lecce. Un diniego per cui spende tutta la sua contrarietà narrativa anche il governatore Vendola in persona. Nell’ordine del giorno presentato il 21 novembre scorso a firma dei consiglieri regionali Maniglio e Pellegrino, è scritto, tra l’altro, che la scelta di una centrale a biomasse “è incompatibile con le dichiarazioni programmatiche rese dal presidente Vendola nel 2010, all’inizio della nuova legislatura, quando affermò che uno degli obiettivi del governo regionale sarebbe stato quello di “contrastare quel gigantismo energetico che presenta profili di incompatibilità ambientale e nel caso del selvaggio sfruttamento di materie prime di paesi sottosviluppati presenta profili di incompatibilità etica”. L’assunto vale solo per Lecce, non per Foggia? Mentre la Asl foggiana esprime parere positivo, quella di Lecce, chiamata ad esprimere una valutazione del progetto di centrale a biomasse a Cavallino, mette in guardia: “… i dati epidemiologici disponibili (Atlante cause di morte anni 2000-2005 OER, dati Istat provincia di Lecce) evidenziano che nella Provincia di Lecce, con particolare riferimento ai Comuni a sud del capoluogo, sussiste una mortalità per tumori maligni più elevata rispetto alle altre province pugliesi, con specifica prevalenza di tumori polmonari”. Nell’ordine del giorno si rimarca il significativo avvertimento dell’Asl leccese sull’inceneritore: “la messa in esercizio dell’impianto in oggetto eserciterà una pressione negativa sulla qualità dell’ambiente circostante in relazione alle immissioni in atmosfera che, ancorché conformi ai limiti di legge, non risultano bilanciate da altri interventi ambientali di tipo sussidiario; inoltre si evidenzia l’effetto sommatorio generato dall’incremento del traffico veicolare dedicato alla gestione dell’impianto”. Questo dichiara la Asl di Lecce, provincia della regione Puglia, la stessa di cui fa parte la provincia di Foggia. Il consiglio regionale all’unanimità, non ha esitato ad approvare l’ordine del giorno in cui si impegna il presidente Vendola e l’assessore regionale Nicastro (Idv) “ad attivare tutte le iniziative volte a bloccare l’insediamento della centrale a biomasse deliberata dal comune di Cavallino”. Il principio vendoliano non vale anche per la Daunia. Qui, infatti pendono decine e decine di progetti. A morte la Capitanata e chi ci vive. E’ un altro atto criminale di sua santità Nichi, mentre gli attivisti locali in salsa verdastra fanno passerella con i vari guru italiani ed esteri in circolazione. Anche alcuni giornaletti locali si vendono al miglior offerente: L’Attacco del mercenario Piero Paciello ha pubblicato paginate di pubblicità Enterra; anche La Gazzetta del Mezzogiorno ha sviolinato marchette a buon mercato. Si sa: in Italia i rifiuti si riciclano soltanto in politica.
Gianni Lannes
Commenti
Posta un commento