Renzi, Hitler e l'IBM
Dalla democrazia di facciata alla tecnocrazia totalitaria.
«CAMBRIDGE, Massachusetts - 31 mar 2016: IBM (NYSE:IBM) ha annunciato oggi il lancio del primo Centro di Eccellenza europeo di Watson Health a Milano, attiguo al polo di ricerca Human Technopole Italy 2040, a sostegno dell’iniziativa del Governo italiano che punta a realizzare un hub internazionale per promuovere la conoscenza nel campo della genomica, dei Big data, dell’invecchiamento della popolazione e dell’alimentazione. Il Centro fa parte di una collaborazione a lungo termine fra IBM e il Governo italiano. IBM prevede di investire fino a 150 milioni di dollari (135 milioni di euro) nel corso dei prossimi anni e di riunire data scientist, ingegneri, ricercatori e progettisti di Watson Health per sviluppare una nuova generazione di applicazioni e soluzioni sanitarie basate sui dati».
Il paradigma non è più la società, ma il campo di concentramento, non più Atene ma Auschwitz.
Proviamo ad aprire una breccia nel muro di omertà. A Boston nel marzo 2016 Matteo Renzi e Ivan Scalfarotto senza alcun mandato elettorale e parlamentare hanno siglato un accordo segreto per la cessione all’IBM dei dati sensibili della popolazione italiana - che già lavora per il ministero della difesa e dell’interno - passata alla storia per aver consentito al nazismo di sterminare milioni di ebrei, dissidenti, politici, e zingari, dei dati sensibili sanitari della popolazione italiana, a partire dalla Lombardia, col favore del governatore Roberto Maroni.
I dati sono contenuti nella cosiddetta Protected Health Information (Informazioni personali sanitarie protette) che abbraccia tutto quanto concerne le vicende sanitarie del cittadino: dall'assistenza sanitaria alle "cartelle cliniche personali" fino alle "informazioni fiscali nominative o anonimizzate". L'accordo segreto prevede la cessione alla multinazionale nordamericana "i diritti all'uso per la memorizzazione ed elaborazione di tali dati a fini progettuali, nonché per l'utilizzo dei dati anonimizzati anche per finalità ulteriori a quelle progettuali, nonché per l'utilizzo dei dati anonimizzati anche per finalità ulteriori rispetto a quelle progettuali". Tutti elementi saldamente nelle mani delle amministrazioni pubbliche che li hanno raccolti. Proprio l'IBM nel 2006 aveva chiesto al governo di istituire il fascicolo sanitario elettronico. Da allora tutti gli esecutivi del belpaese si sono prodigati per accontare la multinazionale straniera, fino al decreto del presidente del consiglio dei ministri 178, a firma di Renzi, varato il 29 settembre del 2015.
Il Garante della cosiddetta privacy, Antonello Soro, che fa, scalda solo la poltrona? IBM «ritiene cruciale avere accesso a dati dei pazienti e farmacologici, ai dati del registro tumori, ai dati genomici, ai dati delle cure, dati regionali o Agenas, dati Aifa sui farmaci, sugli studi clinici, dati di iscrizione e demografici, diagnosi mediche storiche, rimborsi e costi di utilizzo, condizioni e procedure mediche, prescrizioni ambulatoriali, trattamenti farmacologici con relativi costi, visite di pronto soccorso schede di dimissioni ospedaliere (sdo), informazioni sugli appuntamenti, orari e presenze e altri dati sanitari».
Una mole incredibile di informazioni che IBM potrà elaborare e trattare «in forma anonima e identificata per specifici ambiti progettuali» ma anche per finalità che esulano dalle attività primarie. In altre parole tutto ciò che verrà prodotto potrà essere sottoposto a un "utilizzo secondario". Quindi anche venduto ad altre società e, niente lo vieta, a compagnie di assicurazione come noto piuttosto fameliche di ogni informazione personale legata alla salute.
Ancora una volta insomma lo Stato cede parti del suo patrimonio più intimo e prezioso, com'è quello derivante dalla salute dei suoi cittadini, a una multinazionale privata in cambio della promessa di una manciata di posti di lavoro. Peraltro, come documentano le denunce sindacali, IBM ha proceduto al licenziamento di migliaia di dipendenti. Proprio nei giorni della firma, la Fiom in una nota scriveva che «IBM in Italia sta licenziando 300 lavoratori, rifiutando di confrontarsi - in sede ministeriale - con il sindacato sul piano industriale e occupazionale, nonostante le continue ristrutturazioni che in questi anni hanno colpito il nostro paese».
Non solo i dati sanitari, ma anche finanziamenti per 60 milioni di euro (di cui 30 dalla regione Lombardia): queste le contropartite che il governo italiano ha promesso a IBM in cambio della decisione di venire a impiantare una sua sede sui terreni Expo, con un investimento previsto di 150 milioni di dollari.
Il pretesto ora è la salute, grazie ad un accordo segreto avallato da chi voleva manomettere definitivamente la Costituzione Repubblicana, ed ha incassato nella sua fondazione Open ben 5,5 milioni di euro. Chi ha dato al bomba toscano tutti questi soldi? E perché?
L’anno scorso «nel corso della visita al centro Watson Healt di Boston, il Presidente del Consiglio dei ministri ha firmato un accordo con IBM per il riutilizzo di alcuni spazi (30.000 metri quadri) e di alcune strutture di Expo 2015 a Rho, poco fuori Milano; il fine dell'intesa sottoscritta è di inaugurare un nuovo quartier generale europeo della società IBM per il Watson Center che si occuperà di sviluppare l'agenda sanitaria italiana: dai controlli e dagli aggiornamenti delle cartelle cliniche all'ottimizzazione delle voci di spesa della stessa sanità pubblicati, dagli esperimenti genetici alla ricerca per la cura del cancro; l'accordo descritto rientra nel progetto Human Tecnopole, per la riorganizzazione e il rilancio dell'area di Expo, fortemente voluto dal Governo. L'impegno economico previsto è di 150 milioni di euro per dieci anni, la creazione di circa 600 posti di lavoro». E’ quanto si legge nell’interrogazione a risposta in commissione numero 5/09239 del 2 agosto 2016, a tutt’oggi senza risposta unitamente ad altri 24 atti parlamentari inevasi dal governo tricolore (Renzi/Gentiloni) - presentata dal deputato del partito democratico Marco Miccoli.
«Siamo orgogliosi del nostro grande passato ma l’unico modo per salvarlo è creare una visione del futuro», proclamava Matteo Renzi nel corso del suo viaggio statunitense nel marzo 2016. Dal 1991 al 20126 l'IBM ha licenziato e/o scaricato a terzi più di 8 mila dipendenti e chiuso diversi stabilimenti.
Nel belpaese il peggio va in onda grazie alla passività e all’inerzia della popolazione italiana: il primo nemico è la gran massa della gente comune. Il mondo alla rovescia: in Italia si attacca o meglio si copre di fango non chi commette certi gravissimi reati, ma chi li scopre e li narra. Paradossalmente il vero dramma non è il male, ma svelarlo o raccontarlo.
I dati sanitari sensibili della popolazione italiana ceduti ad una multinazionale straniera costituiscono un fatto gravissimo. Ma il Presidente della Repubblica è a conoscenza di questo mercimonio? Questa svendita dello Stato italiano con la cessione della perdita di sovranità nazionale ha avuto l'avallo di Mattarella? Ma se il signor Presidente non si occupa di queste priorità, le sue prerogative di mandato a tutela della Nazione Italia, allora quali sono? C'è un giudice almeno a Berlino?
riferimenti:
Commenti
Posta un commento