L'Imu non è ancora stata approvata, ma la chiesa ne è già esente
Colpo a sorpresa del ministro Roberto Calderoli nel testo finale sul federalismo municipale: l'imu, imposta unica sugli immobili, che scatterà dal 2014, la dovranno pagare tutti, meno la chiesa cattolica. Nel testo iniziale non si parlava di nessuna esenzione. Cos'è cambiato
in questi giorni? A pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca sempre,
diceva qualcuno.
Vediamo cosa dice la bozza finale sul federalismo: niente imu non
solo sugli immobili, sede di culto e di proprietà della santa sede, ma
anche per ospedali e cliniche legate alla chiesa, scuole private,
alberghi del mondo cattolico e oratori.
Si mantengono dunque anche per
la nuova imposta comunale le stesse esenzioni già previste dall'ici nella precedente bozza di decreto: l'esenzione per gli immobili "non
di culto" non era prevista. Quindi in principio erano esenti solo le
chiese, ma adesso anche scuole, ospedali e alberghi. L'Italia è già sotto processo dell'unione europea per questi aiuti di stato nei confronti della chiesa, che violerebbero la libera concorrenza. Per fare solo un esempio, perché una scuola privata, laica o confessionale, paga l'ici e una scuola privata cattolica no?
E' interessante notare come in pieno scandalo che colpisce il
presidente Berlusconi, il testo del federalismo fiscale sia cambiato in
favore del Vaticano.
In questi giorni, infatti, dal mondo cattolico sono emerse parole di preoccupazione, più o meno esplicite. L'esenzione dall'imu ammorbidirà la posizione dei vescovi?
In questi giorni, infatti, dal mondo cattolico sono emerse parole di preoccupazione, più o meno esplicite. L'esenzione dall'imu ammorbidirà la posizione dei vescovi?
Secondo il quotidiano "Il Tempo", che di Vaticano se ne intende, "la strategia dei sacri palazzi sembra
già delineata: la segreteria di stato (anche in virtù degli ottimi
rapporti tra Bertone e Gianni Letta, spesso avvistato in Vaticano) non
sgancerà bombe. E Bagnasco, intercettando il malumore di alcuni vescovi e
dei fedeli, farà un richiamo generale alla sobrietà e al bene comune.
mettendo sul tavolo i temi sui quali dialogare."
idealista.it
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