Ndrangheta al Nord, rifiuti tossici sepolti sotto l'asfalto
Le Mafie avvelenano l'Italia. Una triste verità che negli ultimi giorni sta emergendo in tutta la sua macabra evidenza.
Ieri il Quotidiano della Calabria ha riferito che la Direzione
distrettuale Antimafia di Venezia sta indagando sulla costruzione
dell'autostrada Brescia-Padova e della Brescia-Bergamo-Milano,
l'autostrada che collegherà Brescia e Milano senza passare per Bergamo.
Alla realizzazione di queste due grandi opere in Lombardia e in Veneto
starebbero prendendo parte anche esponenti della 'ndrangheta
e il sospetto è che rifiuti tossici siano stati sepolti sotto l'asfalto
durante i lavori. Si parla di scarti di acciaieria e fonderia per
quanto riguarda la Brescia-Padova e centinaia di tonnellate di scorie
sepolte un metro sotto la superficie autostradale per quanto riguarda la
Bre Be, Mi.
Nella vicenda sarebbero coinvolte due grandi aziende settentrionali, una vicinissima alla lega Nord e l'altra già immischiata nella vicenda giudiziaria che ha portato all'arresto del vice presidente della Regione Lombardia Franco Cristiani Nicoli.
Nel sud Italia la situazione è ancora più drammatica. Lo scorso 29
ottobre la Squadra mobile di Caserta ha sequestrato un terreno agricolo a
Trentola Ducenta, nel casertano. Secondo l'ordinanza emessa dal gip di
Napoli su richiesta della Procura Antimafia partenopea l'imprenditore 61enne Elio Roma versava nei terreni gli scarti industriali tossici provenienti dalle fabbriche del Nord.
L'uomo è accusato dei reati di "Attività di gestione dei rifiuti non
autorizzata", "Attività organizzata per il traffico illecito di
rifiuti"e "Disastro ambientale". Si ritiene che l'imprenditore fosse
vicino ai Bidognetti, una feroce fazione del clan dei Casalesi.
Una vicenda gravissima che si infittisce di particolari
agghiaccianti. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, infatti,
il collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo,
anch'egli ex imprenditore nel settore dei rifiuti, in una deposizione
risalente al 24 aprile 2008 contenuta nell'ordinanza di sequestro del
terreno di Trentola Ducento, avrebbe rivelato che lo smaltimento illecito di rifiuti sarebbe avvenuto con il beneplacito di un funzionario della provincia.
Vassallo sostiene di aver avuto perplessità in merito alla
possibilità di ottenere l'autorizzazione dalla Provincia, ma Roma lo
avrebbe tranquillizzato riferendogli di avere un contatto presso
l'Amministrazione Provinciale Settore Ecologia della Provincia di
Caserta e, infatti, il pentito ricorda la sua sorpresa nel vedere il
nulla osta rilasciato proprio dalla Provincia di Caserta nonostante la
sua discarica si trovasse nel comune di Giugliano, in provincia di
Napoli.
btimes.com
Commenti
Posta un commento