Lo stato di salute della stampa cattolica

Una riflessione sulla stampa è sempre importante per farsi un'idea della società. I dati forniti dalla FIEG (Federazione Italiana degli Editori dei Giornalai) sono pertanto estremamente interessanti e rappresentativi della temperie culturale italiana.
 
Abbiamo spesso parlato di un'Italia che sta cambiando, che tende progressivamente, anche se lentamente, alla laicità e alla secolarizzazione. Ma il substrato cattolico permane, e la sua forza si può intuire dall'esame di alcuni numeri. Qual'è lo stato di salute della stampa cattolica in Italia? Pur nella diffusa crisi generale del settore, sembrerebbe buono, a giudicare dalle cifre. Per quanto riguarda i settimanali, per esempio, Famiglia Cristiana supera, e non di poco, una rivista prestigiosa come l'Espresso. Se consideriamo che si tratta di due pubblicazioni che sono orientate principalmente al commento dell'attualità, ovviamente con due tagli radicalmente differenti, se ne dovrebbe dedurre che gli italiani preferiscono guardare ai fatti del mondo che li circonda attraverso la lente della Chiesa. Non è da escludere che una parte importante sia giocata anche dalle rete di distribuzione della rivista, che passa attraverso le parrocchie, o dalla semplicità del linguaggio e dall'insistenza su un rassicurante complesso di valori comuni.
 
Per quanto riguarda i mensili, sorprende il dato del Messaggero di Sant'Antonio, edito presso i frati minori di Padova, che ha una tiratura notevolmente superiore, per esempio, a quello del mensile di divulgazione scientifica più diffuso, cioè Focus. In questo caso, sicuramente avrà giocato una parte la scelta attenta dei collaboratori, tra i quali vi sono professionisti e personalità note del mondo dello spettacolo. Lascia, però, l'amaro in bocca il constatare come un mensile a tema religioso surclassi un periodico che si propone di comunicare e promuovere la scienza, alla quale si deve buona parte del progresso di una società.
 
Più complesso il discorso della stampa quotidiana: qui le maggiori testate prevalgono nettamente sulla stampa cattolica, anche se questa precede comunque (nella tiratura, non nelle vendite) alcuni piccoli e medi quotidiani, soprattutto quelli che rappresentano parti politiche in contrasto con i rigidi dettami della Chiesa. 
 
Una non invidiabile caratteristica della stampa italiana è la proliferazione di piccole riviste di matrice fondamentalista (Il Timone, Radici Cristiane, Tempi, ecc), con articoli di stampo radicalmente conservatore e spesso palesemente intollerante. Recentissimo, nel momento in cui scriviamo, l'annuncio, da parte del tristemente noto Mario Adinolfi, di un nuovo giornale-spazzatura, intitolato La Croce, dichiaratamente omofobico. Una vergogna che ci lascia sconcertati e che speriamo susciti la ribellione di chi crede ai valori della società pluralista e democratica. 
 
 

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