Molti strumenti per un unico scopo: il controllo climatico
Cannoni anti-grandine, armi sempre più spuntate
"Inventato" nel 1896, il cannone anti-grandine conobbe una rapida diffusione in tutta Europa. La sola Italia, appena quattro anni dopo, ne contava già 7.000.
L'esperienza pratica non dimostrò però la sua efficacia, tanto che il suo uso andò lentamente riducendosi. Ancora negli anni 60, tuttavia,l'Italia risultava il maggior produttore ed esportatore mondiale. Perfino l'Urss negli anni 50 acquistò diversi esemplari dei nostri "cannoni", provocando un piccolo caso diplomatico, considerate le limitazioni agli scambi esistenti durante la Guerra fredda.
Alla carica per radunare il vapore acqueo
Le cariche di ioduro d'argento (o di altri sali che accelerano l'aggregazione del vapore acqueo) vengono portate in quota per essere disperse sulle nubi o mediante piccoli razzi (che difettano però di precisione sia per l'altezza effettivamente raggiunta, sia per la direzione) o mediante piccoli aerei appositamente attrezzati (nella foto i circa 400 contenitori ventrali di un bireattore Learjet 35A). È anche possibile effettuare l'inseminazione ricorrendo a rastrelliere poste sulle ali dei velivoli che disperdono sotto forma di aerosol le sostanze idroscopiche contenute in bombole.
Il potente arsenale meteo del Dragone
La Cina ha approntato un vero esercito per tentare di modificare le condizioni climatiche. Il ricorso più massiccio a tali tecnicheè avvenuto in occasione delle Olimpiadi dello scorso anno. In quell'occasione furono mobilitati alcune migliaia di cannoni antiaerei riconvertiti, 5.000 batterie antimissili (nella foto un esemplare di chiara derivazione militare) e 35 aerei, per un costo stimato in 60 milioni di dollari. Il favorevole andamento meteo è parso comunque dar ragione agli sforzi delle autorità di Pechino.
Le onde controverse di Haarp
La sigla significa High Frequency Active Auroral Research Program, cioè «Programma di ricerca attiva aurorale ad alta frequenza». Il sito è posto presso Gokona, in Alaska, ed è dotato di 180 piloni alti 22 metri l'uno,ciascuno con una doppia antenna, che emette onde ad alta frequenza fino a quote di 350km grazie a generatori di 3,6 MW di potenza (oltre 70 volte la più potente stazione radiofonica Usa).Scopo ufficiale dell'impianto è studiare la ionosfera per migliorare le tlc militari, ma si teme che onde radio di tale potenza possano raggiungere l'atmosfera di paesi anche molto lontani alterandone i campi magnetici e la meteorologia REA.
ilsole24ore.com
"Inventato" nel 1896, il cannone anti-grandine conobbe una rapida diffusione in tutta Europa. La sola Italia, appena quattro anni dopo, ne contava già 7.000.
L'esperienza pratica non dimostrò però la sua efficacia, tanto che il suo uso andò lentamente riducendosi. Ancora negli anni 60, tuttavia,l'Italia risultava il maggior produttore ed esportatore mondiale. Perfino l'Urss negli anni 50 acquistò diversi esemplari dei nostri "cannoni", provocando un piccolo caso diplomatico, considerate le limitazioni agli scambi esistenti durante la Guerra fredda.
Le cariche di ioduro d'argento (o di altri sali che accelerano l'aggregazione del vapore acqueo) vengono portate in quota per essere disperse sulle nubi o mediante piccoli razzi (che difettano però di precisione sia per l'altezza effettivamente raggiunta, sia per la direzione) o mediante piccoli aerei appositamente attrezzati (nella foto i circa 400 contenitori ventrali di un bireattore Learjet 35A). È anche possibile effettuare l'inseminazione ricorrendo a rastrelliere poste sulle ali dei velivoli che disperdono sotto forma di aerosol le sostanze idroscopiche contenute in bombole.
La Cina ha approntato un vero esercito per tentare di modificare le condizioni climatiche. Il ricorso più massiccio a tali tecnicheè avvenuto in occasione delle Olimpiadi dello scorso anno. In quell'occasione furono mobilitati alcune migliaia di cannoni antiaerei riconvertiti, 5.000 batterie antimissili (nella foto un esemplare di chiara derivazione militare) e 35 aerei, per un costo stimato in 60 milioni di dollari. Il favorevole andamento meteo è parso comunque dar ragione agli sforzi delle autorità di Pechino.
La sigla significa High Frequency Active Auroral Research Program, cioè «Programma di ricerca attiva aurorale ad alta frequenza». Il sito è posto presso Gokona, in Alaska, ed è dotato di 180 piloni alti 22 metri l'uno,ciascuno con una doppia antenna, che emette onde ad alta frequenza fino a quote di 350km grazie a generatori di 3,6 MW di potenza (oltre 70 volte la più potente stazione radiofonica Usa).Scopo ufficiale dell'impianto è studiare la ionosfera per migliorare le tlc militari, ma si teme che onde radio di tale potenza possano raggiungere l'atmosfera di paesi anche molto lontani alterandone i campi magnetici e la meteorologia REA.
ilsole24ore.com
Commenti
Posta un commento