Il patrimonio immobiliare segreto del Vaticano acquistato con i soldi di Mussolini
Un patrimonio immobiliare di circa 650 milioni di euro, che comprende prestigiosi locali e edifici nella city londinese, ma anche appartamenti in Francia e Svizzera. il tutto in mano di una società off-shore che lo gestisce segretamente per conto del Vaticano. Un'attività iniziata con il soldi che il regime fascista di Mussolini diede al papato con i patti lateranensi.
E' questo il risultato di un'attività di investigazione realizzata dal prestigioso quotidiano inglese "The Guardian". Un'inchiesta condotta nonostante gli sforzi compiuti dal Vaticano per
mantenere il tutto nella più assoluta segretezza e scoperta grazie a
un'attento lavoro di ricerca negli archivi storici.
Del portfolio immobiliare farebbero parte locali prestigiosi come la
sede della gioielleria Bulgari, in New Bond Street, o la sede della
banca di investimenti Altium Capital, all'angolo tra St. James's square e Pat Mall. Entrambi gli immobili si trovano nella zona più prestigiosa
di Londra. Secondo il lavoro di ricostruzione fatto dal giornale,
proprietaria degli immobili sarebbe l'International British Grolux, formalmente riconducibile ai due banchieri britannici John Varley e Robin Herbert, che si sono rifiutati di rispondere alle domande dei giornalisti in merito al vero intestatario della società.
Secondo il Guardian, l'intero portafolio immobiliare della società
deriva da quello a bilancio di due altre società consolidate nel 1999,
il cui titolare ultimo è la società svizzera Profirma SA, con sede presso la banca JP Morgan a New York, che i documenti d'archivio rivelano come appartenente al Vaticano già dalla seconda guerra mondiale,
quando gli alleati la accusarono di "attività contrarie agli interessi
degli alleati". Le accuse nello specifico erano rivolte al finanziare
del papa, Bernandino Nogara, l'uomo che gestiva i 65 milioni in contanti ottenuti dalla Santa Sede per il riconoscimento del regime fascista, con i patti lateranensi.
Secondo il Guardian, Nogara nel 1931 avrebbe creato una società offshore nel Lussemburgo, Groupement Financier Luxembourgeois, per tanto Grolux, che possedeva
le proprietà immobiliari acquistate nel vecchio continente e che l'anno
successivo acquisì la Britsh Groux. Le attività della società furono
spostate negli Stati Uniti e nella neutrale Svizzera dopo lo scoppio
della seconda guerra mondiale e la minaccia di un'invasione tedesca.
Attualmente il patrimonio immobiliare e le attività finanziarie del Vaticano sarebbero gestite da Paolo Mennini, a capo di una speciale
unità dell'Apsa (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica)
chiamata "Patrimonio della Santa Sede". Il Guardian ha chiesto commenti
sulle sue rivelazioni all'ufficio del nunzio apostolico a Londra, ottenendo un "no comment" dal portavoce.
idealista.it
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