La Russia passa ai fatti sullo Scudo. Attivato il sistema radar anti-missile di Kaliningrad

MOSCA - Alla vigilia del voto di domenica prossima per il rinnovo della Duma, ogni mossa delle autorità russe ha naturalmente una ragione elettorale che la spinge. E tuttavia il brusco indurimento di gesti e toni nei confronti degli Stati Uniti e della Nato porta a chiedersi quanto cambierà la politica estera a Mosca ora che – si può già dire, anche se le elezioni per la presidenza si svolgeranno il 4 marzo – è iniziata la seconda era Putin. La settimana scorsa Dmitrij Medvedev aveva minacciato di spostare a Kaliningrad missili in grado di rispondere al sistema di difesa missilistico americano: detto fatto, martedì il presidente si è recato nell'avamposto occidentale della Russia, la regione di Kaliningrad circondata da Lituania e Polonia (terra Ue e terra Nato), e ha messo in "stato di combattimento" la stazione radar che ha il compito di monitorare lo Scudo. 

Aggiungendo un monito: la Russia è pronta a prendere altre misure necessarie a contrastare un sistema che avverte come una minaccia alla propria capacità di deterrenza, alla propria sicurezza. Malgrado gli Stati Uniti assicurino che è l'Iran la minaccia da cui lo Scudo spaziale è chiamato a difendere l'Europa.

«Mi auguro – ha detto con enfasi Medvedev, ripreso come prima notizia dai tg - che questo primo passo venga considerato dai nostri partner occidentali come il primo segnale della nostra determinazione a rispondere adeguatamente alle minacce che il sistema di difesa missilistico pone alle nostre forze nucleari strategiche». Riaccendendo tra gli elettori l'idea di un avversario che il Cremlino è determinato a confrontare, queste parole ne assicurano i voti che Medvedev e Putin stanno freneticamente cercando di recuperare per il loro partito, Russia Unita, in calo nei sondaggi.

Alla stessa logica appartiene forse l'accusa di sabotaggio ai danni di Phobos-Grunt, la sonda russa che, in viaggio verso Marte, si è persa per strada. Secondo il generale Nikolaj Rodionov, che ha comandato il sistema russo di early warning che monitora eventuali attacchi di missili balistici, la sonda russa potrebbe essere stata bloccata dalle antenne di una stazione sperimentale americana, che sta realizzando in Alaska un programma di ricerca sulla ionosfera, Haarp.

Se il radar di Kaliningrad, in attesa dei missili da puntare eventualmente sulla Ue, ora coprirà un'area di 6.000 km verso Occidente - secondo quanto ha spiegato il ministro della Difesa Anatolij Serdjukov - i russi stanno utilizzando un'altra leva per spingere Washington a negoziare sullo Scudo spaziale. Ora che Islamabad ha bloccato i rifornimenti alle truppe Nato in Afghanistan, dopo l'attacco alleato a causa del quale sabato sono stati uccisi 24 militari pakistani, l'alternativa per la Nato per arrivare a Kabul è la rotta messa a disposizione da Mosca, attraverso il proprio territorio. Ma Dmitrij Rogozin, ambasciatore presso la Nato, ha messo direttamente in collegamento la possibilità di una chiusura di questa via con il malumore dei russi nei confronti del sistema anti-missile alle porte di Kaliningrad.




ilsole24ore.com 

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