I Paesi del BRICS creano una banca alternativa alla Banca Mondiale e al FMI

I leader dei paesi del BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) stanno per approvare l’istituzione di una nuova banca per lo sviluppo. 

Queste nazioni, che insieme possiedono una riserva valutaria di 4,4 bilioni di dollari e rappresentano il 43% della popolazione mondiale, cercano di accrescere la propria influenza sulla finanza globale di pari passo con il loro sempre maggiore potere economico.
 
Hanno fatto appello per una riforma nella gestione della Banca Mondiale e del FMI, istituiti a Bretton Woods nel New Hampshire nel 1944, e si oppongono alla pratica di scegliere i rispettivi presidenti fra le file degli Stati Uniti e dell’Europa.
Jim O’Neill, presidente di Goldman Sachs Asset Management, ha coniato nel 2001 il termine “BRIC” per descrivere le quattro potenze emergenti che secondo le sue stime entro il 2020 eguaglieranno collettivamente il PIL degli USA.

Brasile, Russia, India e Cina tennero il loro primo summit quattro anni fa, e nel dicembre 2010 invitarono il Sudafrica a unirsi a loro.

Gli scambi commerciali all’interno del gruppo hanno avuto un picco di 282 miliardi di dollari lo scorso anno, partendo dai 27 miliardi del 2002, e potrebbero raggiungere i 500 miliardi nel 2015, secondo il governo brasiliano. 

“L’annuncio di una banca del BRICS sarebbe piuttosto clamoroso” ha detto O’Neill il 15 marzo in un’intervista via email. “Come minimo simboleggia ciò che possono ottenere come gruppo politico, e molte altre cose che potrebbero conseguirne in futuro. Significa anche che avranno un proprio particolare tipo di Banca Mondiale, che potrebbe sostenere progetti commerciali e infrastrutture.”






bloomberg.com

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