Imu & Chiesa: l'Unione Europea pretende il pagamento di sei anni di arretrati

L'introduzione della tassa sulla casa a partire dal 2013 sugli immobili della Chiesa utilizzati per fini commerciali non sarebbe sufficiente per la Commissione Europea. 

Secondo quanto riporta Milano Finanza, la UE (che ha aperto una procedura d'infrazione contro il nostro paese per violazione dei principi di libera concorrenza) vorrebbe infatti che lo stato italiano incassasse la tassa con tutti gli arretrati dal 2006 a oggi.

La Chiesa, le associazioni, le fondazioni e i partiti dovrebbero pagare allo stato tutte le tasse non corrisposte dal 2006, anno in cui è entrata  in vigore la legge che stabilisce l'obbligo di pagamento per gli spazi utilizzati per fini commerciali, ad oggi. E se secondo l'esecutivo si tratta di circa 100 milioni di euro l'anno, l'Anci scommette al rialzo e parla del doppio, ovvero di 200 milioni di euro l'anno per un incasso totale di 1,2 miliardi di euro in sei anni.

Adempiere alle richieste di Bruxelles non sarà certo facile. Da una parte, per il "rapporto particolare" che lega Stato e Chiesa e, dall'altra, perché per i comuni potrebbe essere un compito difficile stilare l'elenco dei soggetti a chi far pagare la tassa con gli arretrati. 

Intanto il braccio di ferro continua, e resta solo da vedere se lo stato preferirà pagare la multa imposta dall'UE piuttosto che rispettare le richieste.




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