L'odio religioso non ha pari
Di questi tempi si fa un gran parlare delle stragi e delle crudeltà di matrice integralista musulmana in Medio Oriente, e per fortuna se ne parla!, però mai viste come la risultante dell'odio prodotto dalle religioni: sunniti contro sciti o cristiani o turcomanni, yazidi ecc. Non è né pura guerra né lotta politica ma frutto del separatismo sviluppato e fomentato dalle religioni. Eppure in Europa lunga è la lista delle persecuzioni religiose che hanno sconvolto il nostro continente per secoli. E forse dovremmo ricordare la crudeltà dei cristiani quando, con tanto di croce in petto, fecero stragi volute in quella parte del mondo, dalla prima crociata a Gerusalemme alla quarta a Costantinopoli. Possibile che tutti i commentatori dei grandi giornali e tv italiani siano tanto fiancheggiatori filo-clericali da sorvolare o ignorare i nessi tra religioni e odio tribale?
Sono d'accordo con lei. L'onda emotiva si accanisce sulla decapitazione, forse perché operata brutalmente da mano umana, ma, morte per morte, la sofferenza fisica del condannato in tale caso è di qualche secondo rispetto ad ore di tormenti infami a fuco lento nei roghi cristiani, in una pubblica piazza per fare da spettacolo truculento anche per i bambini, e allo stesso tempo da avvertimento terroristico, mentre preti domenicani e francescani attizzavano il fuoco alle fascine. (Cosa non si fa per amore del proprio dio!). L'odio religioso è capace come nient'altro di trasformare i “credenti” in bestie: si legga l'opera di un grande storico del Medioevo soprattutto bizantino, l'inglese Steven Runciman, autore di una celebre “Storia delle crociate”. Parlando della prima crociata con i grandi massacri di Gerusalemme il testimone oculare Radulfo di Caen dichiara: “A Ma'arrat le nostre truppe hanno bollito pagani adulti vivi nelle caldaie, hanno impalato i ragazzi e li hanno divorati arrostiti”. E non siamo all'età della pietra ma nel XIII secolo! Questo, o anche questo, sono state le crociate cattoliche, e la quarta fece analoghi inenarrabili massacri dei cugini cristiani ortodossi a Costantinopoli, mentre l'inventore delle crociate, papa Gregorio VII, neanche a dirlo, fu fatto santo! E noti, per rimarcare la nocività delle religioni, le lotte tra di loro NON vengono condotte pro o contro un qualche certo dio, dato che ognuno ha il suo o i suoi, ma vengono combattute contro la “fede” in una organizzazione, leggi religione, diversa dalla propria, cioè è una lotta per bande, per cosche mafiose, per clan tribali, per fanatismi contrapposti. Gli déi non contano, sono astrazioni innocue, nelle lotte di religione non c'entrano i vari Gesù, Allah, Geova, Shiva o Manitù che fanno solo da tappezzeria, mentre ciò che divide, distrugge, genera odio, eccita le folle è la lotta al “fedele” altrui, è la meledetta e cieca “fede”.
Renata V.
Sono d'accordo con lei. L'onda emotiva si accanisce sulla decapitazione, forse perché operata brutalmente da mano umana, ma, morte per morte, la sofferenza fisica del condannato in tale caso è di qualche secondo rispetto ad ore di tormenti infami a fuco lento nei roghi cristiani, in una pubblica piazza per fare da spettacolo truculento anche per i bambini, e allo stesso tempo da avvertimento terroristico, mentre preti domenicani e francescani attizzavano il fuoco alle fascine. (Cosa non si fa per amore del proprio dio!). L'odio religioso è capace come nient'altro di trasformare i “credenti” in bestie: si legga l'opera di un grande storico del Medioevo soprattutto bizantino, l'inglese Steven Runciman, autore di una celebre “Storia delle crociate”. Parlando della prima crociata con i grandi massacri di Gerusalemme il testimone oculare Radulfo di Caen dichiara: “A Ma'arrat le nostre truppe hanno bollito pagani adulti vivi nelle caldaie, hanno impalato i ragazzi e li hanno divorati arrostiti”. E non siamo all'età della pietra ma nel XIII secolo! Questo, o anche questo, sono state le crociate cattoliche, e la quarta fece analoghi inenarrabili massacri dei cugini cristiani ortodossi a Costantinopoli, mentre l'inventore delle crociate, papa Gregorio VII, neanche a dirlo, fu fatto santo! E noti, per rimarcare la nocività delle religioni, le lotte tra di loro NON vengono condotte pro o contro un qualche certo dio, dato che ognuno ha il suo o i suoi, ma vengono combattute contro la “fede” in una organizzazione, leggi religione, diversa dalla propria, cioè è una lotta per bande, per cosche mafiose, per clan tribali, per fanatismi contrapposti. Gli déi non contano, sono astrazioni innocue, nelle lotte di religione non c'entrano i vari Gesù, Allah, Geova, Shiva o Manitù che fanno solo da tappezzeria, mentre ciò che divide, distrugge, genera odio, eccita le folle è la lotta al “fedele” altrui, è la meledetta e cieca “fede”.
Fonte: mensile "NonCredo" #33
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