A marzo allegato a richiesta con Le Scienze il libro "Erba volant".
L’umanità è affamata di innovazione. È una delle conseguenze del nostro impatto di specie sull’ambiente in cui viviamo e che modifichiamo senza sosta da tempo lasciando tracce ben riconoscibili, al punto da segnare l’inizio di una nuova era geologica che porta il nostro nome: l’Antropocene. Per risolvere le sfide poste da questa nuova era, un aiuto insospettabile potrebbe giungere da quella natura che proprio nell’Antropocene rischia di essere travolta e che invece è sempre più fonte d’ispirazione per scienziati e innovatori in generale. Lo dimostra il crescente successo della biomimetica, una disciplina recente che volge lo sguardo alle soluzioni escogitate dalla natura in quasi quattro miliardi di anni di evoluzione sulla Terra per usarle come basi di idee innovative utili agli esseri umani e allo stesso tempo rispettose per l’ambiente.
A ben vedere non è proprio una novità, considerato che perlomeno in ambito farmaceutico l’ispirazione alla natura è vecchia di secoli, se non di millenni, grazie al riconoscimento e allo sfruttamento del potenziale terapeutico di molecole vegetali. In effetti le piante sono protagoniste della biomimetica, ma potrebbero esserlo ancora di più perché il loro catalogo di soluzioni è smisurato e sorprendente, come illustra R. B. in Erba volant, il libro in edicola con “Le Scienze” di marzo e in vendita nelle librerie per Codice Edizioni.
L’autore è un esperto del settore. Insegna botanica e biologia farmaceutica al Dipartimento di Scienze degli alimenti dell’Università di Parma e in laboratorio si occupa di metaboliti secondari delle piante e dei loro impieghi; in più è autore dell’omonimo blog sullo studio delle piante e dei loro effetti. Nel libro R. B. immagina di lavorare in un’azienda di consulenza particolare, da cui è assunto affinché trovi soluzioni innovative e inedite a problemi posti di volta in volta dai clienti, e particolare è anche una caratteristica del protagonista: è in grado di parlare con le piante. Così in nove capitoli si dipana un mondo ignoto ai più, in cui riconoscere membri del regno vegetale che si propongono come potenziali colonizzatori di esopianeti, con piante in grado di ridurre l’inquinamento degli ambienti domestici e di lavoro o di fornire soluzioni innovative in ambito militare (ma se pensate ad armi biologiche siete fuori strada) o del marketing, capaci di suggerire approcci per la fotosintesi artificiale.
Il motivo di tante versatilità va cercato nella storia evolutiva delle piante. Per esempio, la colonizzazione della terraferma fu possibile solo grazie alla sottile modulazione di nuove strategie che permisero alle piante di cavarsela sia nelle aree più fertili sia in quelle più inospitali della Terra dei primordi, caratterizzate dalla scarsità di acqua, di illuminazione, da temperature non adatte alle nuove arrivate. Quanto ai conflitti che ogni essere vivente si trova ad affrontare nel corso dell’esistenza, le piante non hanno muscoli, non hanno voce eppure hanno affrontato la competizione tra propri membri e con altri organismi, ed è impossibile vincere la guerra senza coordinazione e comunicazione delle forze in campo. Tutto questo è stato ottenuto sfruttando solo aria, acqua e qualche sale minerale, instaurando sistemi chiusi di riciclo da fare invidia ai massimi esperti umani del settore.
Alla fine del libro il vostro sguardo sulle piante sarà cambiato. Non più semplici oggetti per fotogallerie dall’indiscutibile valore estetico o per domande da quiz televisivi, ma depositari di soluzioni già impostate ai problemi dei nostri tempi.
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