Amburgo, instaurato il coprifuoco
Cosa sta accadendo in questi giorni nella città tedesca? Dopo le
manifestazioni in difesa del Rote Flora, i progetti di gentrification e
le mobilitazioni dei migranti, pesantissime limitazioni alla libertà di
manifestare.
Amburgo è la seconda città della Germania, e il secondo porto di
tutta Europa. Una città con una grande tradizione di conflitti operai, a
cominciare dai lavoratori del porto, e dagli anni '80 al centro della
scena dei nuovi movimenti giovanili e autonomi.
Nelle ultime settimane Amburgo è stata attraversata da conflitti
radicali che hanno invaso le strade per diversi giorni consecutivi.
Prima i migranti richiedenti asilo di "Lampedusa ad Amburgo" e il
movimento che gli si è sviluppato attorno, con manifestazioni,
occupazioni e la resistenza alle deportazioni; poi la mobilitazione in
difesa di Rote Flora, un teatro occupato dal 1989 che ora rischia di
finire all'asta con il conseguente sgombero, culminata con una imponente
manifestazione e duri scontri lo scorso 21 dicembre. Alla mobilitazione
della Rote Flora si è sommata poi quella contro un'imponente progetto
di gentrification nel quartiere di St. Pauli dove dovrebbero essere
abbattuti centodieci appartamenti.
La polizia ha giustificato la creazione di una amplissima "dangerous
zone", con due attacchi verificatisi alla stazione di polizia di
Davidswache, almeno uno dei quali inventato di sana pianta secono gli
attivisti.
Dentro questa amplissima zona rossa di fatto è impedita qualsiasi
possibilità di manifestare o riunirsi, i controlli sono sommari e
continui contro chiunque le forze dell'ordine ritengono "pericoloso".
Per protestare contro la "dangerous zone" manifestazioni si sono svolte
il 5 e il 6 gennaio: in piccoli gruppi gli attivisti si sono riuniti
all'interno della zona interdetta alle manifestazioni portando
striscioni e urlando slogan. Il bilancio è di decine e decine di fermi,
alcuni dei quali tramutatisi in arresto.
Nella Germania che impone l'austerità in Europa non è più possibile manifestare liberamente.
dinamopress.it
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