Regione Puglia, sì alla cannabis terapeutica. "Ora l'autorizzazione a coltivare"
Consenso unanime del Consiglio alla legge. Al via la richiesta al
ministero per abbattere i costi di importazione e produrre i derivati
sul territorio. Disobbedienza civile di Bernardini (Radicali) a sostegno
dei ragazzi malati dell'associazione LaPiantiamo.
Ok all'uso terapeutico di cannabis anche a
livello domiciliare. Il Consiglio regionale della Puglia recepisce il
decreto ministeriale del 2007, che ha reso possibile l'utilizzo dei
cannabinoidi per la patologia del dolore, preparandosi a fare il salto
più importante: la coltivazione della cannabis sul territorio, che
abbatterebbe i costi ancora elevati di importazione. Per poter fare
legalmente ciò che in Italia oggi è illegale la Regione Puglia dovrà
chiedere l'autorizzazione al ministero. Il progetto, già all'attenzione
dell'ente, è dell'associazione Lapiantiamo che a Racale, in Salento, sta
cercando far nascere la prima coltivazione a scopo terapeutico e che
mercoledì avrà di nuovo come testimonial la segretaria nazionale dei
Radicali italiani, Rita Bernardini, pronta a consegnare in Procura a
Foggia "le prove della cessione della cannabis da me coltivata". In tal
modo si concluderà la seconda fase della "disobbedienza civile" iniziata
nel 2012 dalla Bernardini in favore dei malati che non hanno accesso ai
farmaci cannabinoidi. Quelli per cui la legge approvata dal Consiglio
regionale pugliese è "un passo avanti ma non la soluzione definitiva",
come spiegano Lucia Spiri e Andrea Trisciuoglio, entrambi affetti da
sclerosi multipla, tra i primi ad utilizzare la cannabis per lenire il
dolore e oggi presidente e segretario dell'associazione Lapiantiamo.
LA LEGGE PUGLIESE - La
Regione Puglia ha chiuso un vuoto normativo finora coperto da una
delibera che garantiva la copertura finanziaria per l'approvvigionamento
dei farmaci, lasciando però molti interrogativi aperti. La legge, nata
da una proposta del consigliere di Sel Michele Losappio, è composta di 7
articoli e si pone l'obiettivo di disciplinare in modo più puntuale,
semplificando i passaggi burocratici, la modalità di prescrizione e di
uso del farmaco a partire dal piano terapeutico predisposto dal medico
specialista del servizio sanitario regionale. Il trattamento potrà
essere somministrato sia in ospedale (pubblico o privato accreditato)
sia a casa. Ora la giunta regionale dovrà emanare gli indirizzi
attuativi della legge, ma, assicura l'assessore alla sanità, Elena
Gentile, il primo passaggio avverrà in una settimana e l'approvazione
definitiva in un mese. L'approvazione della legge, salutata con
soddisfazione da tutte le forze politiche in Consiglio, "ha lo scopo
anche di porre a livello nazionale - spiega Gentile - il tema dell'uso
dei cannabinoidi in un regime meno proibizionistico" e anche quello di
consentire un accesso al farmaco più agevole e meno oneroso. Al momento,
infatti, l'unico farmaco a base di cannabis disponibile è prodotto in
Olanda e distribuito in Italia in esclusiva da un solo rivenditore.
Questo significa che i costi sono elevatissimi: mediamente per una
terapia è infatti necessaria la somministrazione di 2-3 grammi al giorno
di cannabis, e il costo del farmaco è di 40 euro al grammo. "Si capisce
così - spiega ancora Gentile - che molti malati sono spinti verso il
mercato illegale". Per questo la Regione sta costruendo un partenariato
con le facoltà universitarie di Medicina, Agraria, Chimica e
Farmacologia per chiedere al ministero l'autorizzazione alla
coltivazione, sperimentazione e trattamento della cannabis con una
platea ampia di pazienti.
IN SALENTO - Nel Tacco d'Italia, del resto, c'è chi ha già sposato la causa dei malati che utilizzano questo tipo di rimedio. Il sindaco di Racale, Donato Metallo, ha già annunciato che sarà accanto a Lucia Spiri (che a Racale vive e ha avviato il progetto del primo Cannabis Social club) e agli altri ragazzi impegnati su questo fronte, impegnandosi a mettere a disposizione anche terreni del Comune se la Regione riuscisse ad ottenere il placet ministeriale per coltivare legalmente la cannabis.
LA SODDISFAZIONE DELLA POLITICA - "Una bella pagina di politica regionale che dimostra la possibilità di operare con unità d'intenti per il bene dei pugliesi e la validità dell'intuizione del Gruppo Sel nel predisporre e proporre l'articolato di legge - commenta il consigliere di Sel Michele Losappio - Il nostro ringraziamento va perciò ai colleghi di maggioranza ed opposizione, all'assessore Gentile ed alla sua struttura e soprattutto a quanti sono impegnati in un percorso difficile e a volte lacerante di sperimentazione, in particolare nel Salento, che ci hanno accompagnato con proposte e suggerimenti". Per il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, la legge "Risolve problemi burocratici e precisa il contesto in cui viene consentita la prescrizione, la circolazione e l'assunzione di preparati a base di cannabinoidi".
IN SALENTO - Nel Tacco d'Italia, del resto, c'è chi ha già sposato la causa dei malati che utilizzano questo tipo di rimedio. Il sindaco di Racale, Donato Metallo, ha già annunciato che sarà accanto a Lucia Spiri (che a Racale vive e ha avviato il progetto del primo Cannabis Social club) e agli altri ragazzi impegnati su questo fronte, impegnandosi a mettere a disposizione anche terreni del Comune se la Regione riuscisse ad ottenere il placet ministeriale per coltivare legalmente la cannabis.
LA SODDISFAZIONE DELLA POLITICA - "Una bella pagina di politica regionale che dimostra la possibilità di operare con unità d'intenti per il bene dei pugliesi e la validità dell'intuizione del Gruppo Sel nel predisporre e proporre l'articolato di legge - commenta il consigliere di Sel Michele Losappio - Il nostro ringraziamento va perciò ai colleghi di maggioranza ed opposizione, all'assessore Gentile ed alla sua struttura e soprattutto a quanti sono impegnati in un percorso difficile e a volte lacerante di sperimentazione, in particolare nel Salento, che ci hanno accompagnato con proposte e suggerimenti". Per il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, la legge "Risolve problemi burocratici e precisa il contesto in cui viene consentita la prescrizione, la circolazione e l'assunzione di preparati a base di cannabinoidi".
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