Obama decreta la morte del Mediterraneo con l'affondamento delle armi chimiche siriane da stoccare in Calabria
Finalmente
una bella notizia. Le armi chimiche siriane saranno trattate con
l'idrolisi e poi affondate tra Malta, Grecia e Italia. Prima però
saranno stoccate in Calabria, l'area a maggior rischio sismico e
idrogeologico d'Italia che trema sotto i colpi del bombardamento chimico
(chemtrails) e delle iniezioni ionosferiche di onde Elf nella crosta
terrestre.
Tranquilli:
l'approdo dell'arsenale bellico sarà a Gioia Tauro, area di pertinenza
esclusiva della 'Ndrangheta, la più pericolosa organizzazione criminale
italiana al soldo spesso dello Stato tricolore per il lavoro sporco
commissionato dai nostrani servizi segreti, come ha rivelato qualche
anno fa un generale dei carabinieri (operativo nel servizio di
intelligence) durante un'audizione sottoposta a segreto di Stato.
Un arsenale di bombe tossiche
estremamente pericolose per l'ambiente, minaccia la salute pubblica e
l'economia delle nazioni mediterranee.
L'arsenale
chimico della Siria
inizialmente era destinato a essere neutralizzato in Albania ma, dopo le
forti
proteste pubbliche il governo di Tirana è stato costretto (suo malgrado,
rinunciando ad un cospicuo gruxoxletto in dollaroni dlelo zio Sam) a
declinare l'offerta,
e cosi questo arsenale proibito dalle convenzioni internazionali, delle
normative nazionali nonché del buon senso biologico, sarà affondato
nella zona di mare ad ovest di
Creta, con la connivenza criminale delle autorità di Grecia, Italia e
Malta. Tra l'altro in Europa è in vigore la Convenzione di Aarhus
(ratificata in Italia con legge 108 nel 2001) che sulla carte dovrebbe
consentire alle popolazioni interessate di arrestare questa pericolosa manovra degli Stati Uniti d'America.
Il primo allarme è
stato lanciato dagli scienziati di Democritos (Centro Nazionale di Ricerca Scientifica)
di Atene e del Politecnico di Creta che parlano di «completa distruzione
dell'ecosistema e del turismo». Secondo il collaboratore scientifico di
Democritos ed ex presidente dell'Unione dei Chimici Greci, Nikos Katsaros, «se
una tale neutralizzazione delle armi chimiche verrà effettuata tramite il
processo di idrolisi, si può parlare di uno scenario da incubo. Si tratta di un
metodo estremamente pericoloso con conseguenze imprevedibili per l'ambiente
mediterraneo e i popoli vicini». Questi effetti saranno la necrosi completa
dell'ambiente interessato e l'inquinamento finale del Mediterraneo. Il pesce
sarà avvelenato dalla contaminazione cosi come la popolazione che lo consumerà.
Solitamente
le sostanze chimiche vengono distrutte tramite combustione in aree specifiche
dotate di opportune infrastrutture negli Stati Uniti, Germania, Francia, Russia e Cina. In questo
caso però, trattandosi di un problema politico, nessuno vuole assumersi la
responsabilità. Così ricorrono al metodo di idrolisi in mare aperto nonostante,
per ammissione indiretta dei nordamericani stessi, questo metodo sia
particolarmente pericoloso: infatti, il mare Mediterraneo è stato scelto
proprio perché chiuso. Di un grave rischio parla il professor Evangelos
Gidarakos del Politecnico di Creta, che ha lanciato l'allarme alle indifferenti
autorità elleniche:
«Queste
sostanze chimiche sono miscele di sostanze pericolose e tossiche, che non sono
in grado di essere inattivate in modo da non causare danni agli organismi
viventi solo con questo metodo».
Secondo
annunci ufficiali, le armi chimiche, dopo essere trasportate dalla Siria,
saranno caricate in Italia nella nave battente bandiera U.S.A. Cape Ray e
saranno inabissate tra Malta - Libia - Creta. La procedura per la l’occultamento
dell'arsenale chimico della Siria dovrebbe durare circa tre mesi. Non vengono
forniti ulteriori dettagli.
Secondo il
professor Gidarakos «L'armamento chimico
della Siria consiste di due parti. Esistono 1.250 tonnellate di armamenti
'principali' come i gas sarin e i gas mostarda ed altre 1.230 tonnellate di
sostanze precursori che sono utilizzate per la fabbricazione delle armi vere e
proprie. Queste sostanze, principalmente composti chimici di cloro e fluoro,
sono di per sé altamente velenose e tossiche. E poi esiste una gamma di altre
sostanze acquistate dalla Siria dopo l'embargo per cui sono sia di provenienza
sia di natura ignota. Anche prendendo per buone le 1.500 tonnellate
ufficialmente dichiarate, non credo che tutto possa essere concluso in soli tre
mesi. Ci vorrà probabilmente il triplo di questo tempo, sempre che non
succedano degli spiacevoli imprevisti. Tutta questa storia ricorda molto
un'operazione militare ed ha poco di scientifico».
Il professor
Gidarakos sostiene che l'idrolisi di tutto questo quantitativo pericoloso
produrrà una terza componente tossica che sarà formata direttamente nelle acque
marine. Perché l'idrolisi non è un processo sicuro in quanto produce anche
degli scarti in forma liquida.
Per la
cronaca, i sedicenti "Alleati" al termine della seconda guerra mondiale,
in palese violazione della Convenzione di Ginevra, hanno affondato nel
Mare Adriatico, nella acque territoriali della Puglia, su bassi fodnali,
e nel golfo di Napoli, nonché nei pressi dell'isola di Ischia, migliaia di bombe caricate con aggressivi chimici (iprite e fosforo).
Uno
studio dell'Icram (oggi Isora) ha docuemntato l'inquinamernto
dell'ecosistema marino e la penetrazione dei veleni nel ciclo biologico.
Inoltre, durante la guerra per disintegrare la Jugoslavia, la Nato,
compresa l'Italia che ha partecipato ai bimbardamenti con i propri velivoli
dell'Aeronautica militare, centinaia di ordiigni caricati con uranio
impoverito sono stati scaricati nell'Adraico in 24 aree dal golfo di
Trieste al canale di Otranto. Tutte queste aree marine, nonostante le
promesse della Nato e del governo italiano a guida del centro sinistra,
non sono mai state bonificate.
I
popoli del Mediterraneo, in primis quello italiano (se ancora si può
definire tale) hanno il diritto e il dovere di impedire al governo
terroristico degli Stati Uniti d'America di portare a compimento questo
crimine contro l'umanità, altrimenti sarà la morte certa per il Mare
Nostrum.
Gianni Lannes
sulatestagiannilannes.blogpsot.com
Gianni Lannes
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