I geni dell'immunoterapia

Genenta punta a una cura a base di staminali geneticamente modificate per produrre una molecola con azione antinfiammatoria e antitumorale



Il sistema immunitario è diventato la star della medicina presente e futura: sono molte le terapie che cercano di sfruttare le difese dell’organismo umano per combattere diverse malattie, prima fra tutte quell’insieme variegato di condizioni che va sotto il nome di cancro. L’immunità oncologica è ormai considerata a tutti gli effetti la quarta via – dopo chirurgia, chemio e radioterapia – che la ricerca scientifica ha saputo aprire e iniziato a percorrere, anche se di strada ce ne è ancora tanta davanti. Il sistema immunitario però si può sfruttare in tanti modi e in Italia ci sono realtà che hanno deciso di abbinare a questo approccio un’altra strategia di ultima generazione, la terapia genica.
Il mix delle due innovazioni è l’immunoterapia genica, nata a parte dalle ricerche effettuate da Luigi Naldini, direttore dell’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica (TIGET) e della divisione di medicina rigenerativa, cellule staminali e terapia genica dell’Ospedale San Raffaele di Milano.


Potenza dei lentivirus

Dall’incontro tra il genetista e quello che potrebbe essere definito un innovatore seriale, Pierluigi Paracchi, è nata invece l’azienda che si impegna a portare sul mercato l’intuizione nata nei laboratori milanesi. «Quando ho incontrato Naldini e lui mi ha raccontato la scienza su cui stava lavorando, ho immaginato subito le enormi potenzialità industriali della sua ricerca. Ho quindi messo sul piatto le mie competenze “bio” imprenditoriali e su queste due componenti, scienza e imprenditoria, abbiamo deciso di fondare Genenta», racconta Paracchi che è amministratore delegato dell’azienda.
Il fiuto di Paracchi per i buoni affari nel campo delle scienze della vita lo guida da decenni alla scoperta della realtà in cui investire. Poco prima di incontrare Naldini aveva investito in una promettente azienda biotech italiana, EOS, poi venduta alla statunitense Clovis Oncology per 420 milioni di dollari. Così nel 2014 può gettarsi in questa nuova avventura: «Fino a quel momento avevo lavorato a progetti per farmaci a base di piccole molecole, ma con Genenta dobbiamo affrontare una complessità maggiore perché lavoriamo su geni e cellule. Nello specifico abbiamo una strategia antitumorale basata su un approccio di gene therapy ex-vivo», sottolinea Paracchi. Con lui e Naldini, soci dell’azienda sono anche l’Ospedale San Raffaele , di cui di fatto l’azienda è una start-up, Bernhard Gentner, ematologo e ricercatore all’Ospedale San Raffaele e presso l’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica.
Ma come funziona il sistema messo a punto da Naldini? l’idea è armare con uno specifico gene le cellule staminali, indifferenziate, del midollo osseo. Quando queste staminali si differenziano, in particolare in specifici monociti e macrofagi, e si infiltrano nei tumori, producono una proteina, l’interferone-A, capace di contrastare il tumore. l’interferone, prodotto dall’organismo umano in risposta alle infezioni è già in uso in alcune terapie ma in maniera limitata a causa della sua tossicità. Tuttavia nel caso della terapia messa a punto da Genenta, le cellule staminali sono state programmate in modo che la sostanza sia rilasciata solo dove serve, limitando in questo modo gli effetti collaterali.
Quello che rende unica la strategia di Genenta è l’uso di un lentivirus, l’HIV per intendersi, opportunamente “smontato” in modo da non essere nocivo pur mantenendo la sua capacità di introdursi con successo nelle cellule e di integrarsi nel loro DNA. «Il virus viene modificato in modo da contenere le istruzioni per produrre l’interferone e alcuni altri codici necessari per azionare la terapia proprio in prossimità del tumore», spiega Paracchi.
E che l’uso dei lentivirus sia efficace lo dimostrano i risultati ottenuti da Naldini nella terapia di alcune malattie rare che hanno portato alla registrazione della prima terapia genica al mondo, Strimvelis, realizzata grazie alla partnership dell’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica con l’azienda farmaceutica GSK. Ma questa volte Genenta ha messo nel mirino il tumore, iniziando da quelli del sangue, mielomi e linfomi, per poi allargarsi anche a quelli solidi, come il cancro della mammella o della prostata. Grazie al primo round di finanziamento, con cui sono stati raccolti dieci milioni di euro, Genenta è riuscita a produrre tutti i dati necessari per iniziare la sperimentazione clinica, sui pazienti.


Alleanze strategiche

Tuttavia per arrivare a questa fase dello sviluppo una piccola start-up ha bisogno di stringere alleanze. Come quella con Mol-Med, altra realtà biotech milanese, che produrrà per Naldini e colleghi il necessario per la realizzazione del primo studio sul mieloma multiplo. «Nella prima metà del 2018 partirà uno studio di fase 1-2, che valuterà la sicurezza e l’efficacia dell’azione locale dell’interferone», spiega ancora Paracchi. «Si parte al San Raffaele, dove l’esperienza nella terapia genica è ormai decennale, ma verranno coinvolti altri centri».
Per entrare nella fase più avanzata di sviluppo, lo spin-out milanese ha cercato partnership industriali importanti, come quello con Amgen, la più grande biotech al mondo: con loro i ricercatori italiani porteranno avanti una serie di studi per aumentare il numero di tumori da aggredire con l’immunoterapia genica. «La nostra è una piattaforma e la terapia genica ex-vivo può essere pensata anche in combinazione con altri approcci immunoterapici, come quello che coinvolge i checkpoint», va avanti l’amministratore delegato. Si tratta dei farmaci immunologici più famosi, gli unici finora ad essere entrati nella pratica clinica. La quarta via è ormai tracciata e la terapia di Genenta, da sola o in combinazione, promette di essere uno strumento importante per risvegliare il sistema di autodifesa dell’organismo e convincerlo a combattere contro il cancro.






 Fonte: Le Scienze 588 (Agosto 2017)  

Biogeografia – Le frontiere della vita
Differenze climatiche di ieri e di oggi, movimenti tettonici e catene montuose spiegano le differenze nella distribuzione della vita sulla Terra

Cosmologia – Il multiverso quantico
Un sorprendente collegamento tra cosmologia e meccanica quantistica potrebbe svelare i segreti dello spazio e del tempo

Sismologia – Il terremoto del centro Italia
Un anno fa in un area dell’Appennino centrale iniziava una sequenza sismica attiva ancora oggi e caratterizzata da un’evoluzione piuttosto imprevedibile.
Gli eventi sismici in Italia centrale iniziati il 24 agosto 2016 proseguono ancora oggi con un’evoluzione che lascia perplessi gli scienziati, suggerendo che nei prossimi anni potrebbero attivarsi altre zone.

Astrofisica – La grande eclissi di Sole del 2017
La prima eclissi totale di Sole che attraverserà gli Stati Uniti da costa a costa dopo 99 anni non è solo uno spettacolo da non perdere, ma è anche una preziosa occasione scientifica.

1000 anni di eclissi di Sole
Viaggiando e vivendo a lungo, non mancano le occasioni per ammirare la nostra stella che scompare

Genetica – Nuovi indizi sulla SLA
Mutazioni genetiche scoperte di recente potrebbero aiutare a capire come la SLA distrugge i motoneuroni dei malati, privandoli della mobilità, e potrebbero portare a nuovi farmaci

Apprendimento automatico – Come fare un’IA più umana
Il ritorno dell’intelligenza artificiale inizia a sfruttare quello che sappiamo dell’apprendimento infantile

Scienze marine – Ecco perché Nemo si perde
L’acidificazione degli oceani potrebbe alterare il comportamento degli animali marini in maniera catastrofica.

Archeologia – I vichinghi scomparsi della Groenlandia
Prima del collasso delle loro colonie governano l’avamposto tra i ghiacci per centinaia di anni. Nuove scoperte stanno chiarendo le cause di un declino sconcertante

Intervista – Un pioniere degli antivirali
Made in Itali – I geni dell’immunoterapia
Scienza e filosofia – Uova per tutti i gusti
Appunti di laboratorio – Molecole contro il dolore
Il matematico impertinente – La signora della matematica
La finestra di Keplero – La visione di Musk
Homo sapiens – DNA antico senza fossili
Coordinate – Nuove realtà nucleari
Povera scienza – Il lato empatico del debunking
La ceretta di Occam – Depilati una volta per tutte?
Pentole & Provette – Otto tentacoli di tenerezza
Rudi matematici – Di scacchiere, di note e di robot

Libri & Tempo libero
Carlo Rovelli – L’ordine del tempo (Alle sorgenti del tempo)
Mary Roach – Come vivremo su Marte (La lunga strada verso il Paneta Rosso)
Aleksandra Kroh e Madeleine Veyssiè – 14 scoperte scientifiche che non sono servite a niente (Il premio “ignobile” che aiuta ad amare la scienza)

Jim Al-Khalili – Alieni. C’è qualcuno là fuori? (Cercando vita, sotto qualunque forma)
Ilaria D’Amato – Dossier Hamer. Inchiesta su una tragica promessa di cura contro il cancro (La “nuova medicina” che uccide i pazienti)

Le tante declinazioni del concetto di rete


Riprodurre la realtà – Una mostra in corso a Firenze ripercorre la storia delle origini della fotografia scientifica dai primi tentativi con camera oscura fino agli inizi del XX Secolo.

Commenti

Post popolari in questo blog

Orge omosessuali in Vaticano, ecco i nomi degli ecclesiastici finiti sotto accusa

Fotovoltaico al grafene: potente quasi quanto l'uranio

Cairo-Dock 3.2 migliora il supporto per Multi-screen e Ubuntu 13.04