Ma che ci fa un papa, pure straniero, tra 100.000 morti italiani di un secolo fa?

Ovviamente, fra le varie cose “giuste” che dice, Bergoglio parla contro la guerra, le guerre. Ma allora, tra le tante possibili destinazioni che possano avere una rilevanza per il cattolicesimo che lui rappresenta, che diavolo mai va a fare, lui peraltro sudamericano, al nostro italianissimo Sacrario di Redipuglia dove si trovano sepolti centomila soldati italiani morti, non per la pace, ma in quella guerra di irridentismo che fu la 15-'18, morti come soldati che uccidevano ma rimasero uccisi, morti per l'Italia con il fucile convintamente in mano. C'entra questo con le litanie per una pace che tutti ovviamente ci auguriamo?

Molti dei morti di Redipuglia erano volontari interventisti che volevano quella guerra, tanti erano anche non cattolici o noncredenti, quasi tutti partecipi dell'ideale laico risorgimentale e non pacifisti: erano testimoni dell'Italia di Porta Pia che vuole diventare Unita con quell'ultima guerra di Indipendenza, molti anche inneggiavano al “pugnal tra i denti e bomba a mano” perché questa è purtroppo la guerra, e fu la loro guerra. Ed allora quel marchingegno machiavellico porta un gesuita argentino proprio lì, cosa che la maggioranza dell'opinione pubblica non ha capito o non ha apprezzato? È come se il presidente mondiale degli atei si recasse per sua scelta ad omaggiare la tomba di S. Pietro nei sotterranei del Vaticano. Avrebbe un senso? No, ma certamente avrebbe molto spazio sulla stampa.

È questo che si vuole? Ne ha proprio bisogno? O ormai, visto che viene percepito come simpatico, realista, innovatore e anticonformista, viene per caso già agito con disinvoltura dall'intenzionale, potente e subdolo marketing vaticano, come fu già per l'esibito globe-trotter Wojtyla, e specie poi da malato? Se così fosse toccherebbe ripensare allo spirito di pietas che fu riconosciuto a Francesco per l'uscita a Lampedusa, alla terra dei fuochi e in altri posti “sensibili” per implicita interazione con l'opinione pubblica. Ci auguriamo, per lui e per noi, che non si ripetano altre infelici scelte, arbitrarie o addirittura velleitarie, di luoghi ad alto ritorno pubblicitario come magari potrebbero essere le Fosse Ardeatine o Marzabotto o Cefalonia. Ne bis in idem.

E quale che ne sia il reale motivo, da cittadini di uno Stato non laico ma almeno non servile, siamo ben lieti che il capo del governo italiano,ancorchè cattolico, non si sia, contro ogni previsione, presentato a Redipuglia assieme all'estemporaneo visitante vestito di bianco.

Commenti

Post popolari in questo blog

Orge omosessuali in Vaticano, ecco i nomi degli ecclesiastici finiti sotto accusa

Fotovoltaico al grafene: potente quasi quanto l'uranio

Cairo-Dock 3.2 migliora il supporto per Multi-screen e Ubuntu 13.04