Gaza, la nuova tregua regge. Tensione Usa-Israele: stop a fornitura missili
Dopo le accuse di reciproche violazioni prosegue il nuovo cessate il fuoco, in vigore per 5 gioni. Il Wsj: duro scontro tra Obama e Netanyahu dopo il tentativo di Tel Aviv di bypassare la Casa Bianca nell'acquisto di nuove armi.
GAZA CITY - Nonostante un inizio difficile, con reciproche accuse di violazioni e successive smentite, sembra reggere la tregua siglata nella notte tra Hamas e Israele. Un cessate il fuoco di 5 giorni, il più lungo finora, per consentire la ripresa dei colloqui mediati dall'Egitto per mettere fine alle ostilità. La delegazione palestinese inizierà consultazioni interne prima di tornare al Cairo lunedì.
Sul fronte internazionale si incrinano ulteriormente i rapporti tra il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama e il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Il nuovo motivo di tensione è stato determinato dal tentativo di Israele di bypassare la Casa Bianca (rivolgendosi direttamente al Pentagono) nella richiesta di una nuova fornitura di missili Hellfire. Trasferimento bloccato per ordine di Washington, con tanto di telefonata incandescente tra i due leader, e veto della Casa Bianca sulle nuove forniture.
L'intesa in extremis. Il via libera ufficiale ai cinque giorni di cessate il fuoco è arrivato nella notte tra mercoledì e giovedì alla fine di trattative convulse, durante le quali l'intesa sembrava essere sul punto di tramontare. Da entrambe le parti l'accusa di violazioni. L'esercito israeliano ha accusato Hamas di aver infranto la tregua e lanciato otto razzi contro Israele, che in risposta ha colpito con raid aerei piattaforme di lancio e "siti dei terroristi" lungo l'enclave. Un funzionario di Hamas ha negato però che i palestinesi non abbiano rispettato il cessate il fuoco e ha denunciato i raid israeliani come "violazione della calma". Le ostilità si sono chiuse all'alba, senza vittime.
Finora sono più di 1900 le vittime tra i palestinesi (in maggior parte civili) a cui si aggiungono i 67 israeliani rimasti uccisi. Ieri ha perso la vita il primo reporter straniero, Simone Camilli. Quanto ai negoziati, fonti egiziane e palestinesi riferiscono che Israele ha sperimentalmente dato l'ok a consentire l'invio di alcuni beni a Gaza e di allentare il blocco ai movimenti al confine di persone e merci, a certe condizioni. I rappresentanti di Fatah ai colloqui, guidati da Azzam al-Ahmed, e gli altri delegati della Cisgiordania torneranno a Ramallah per discutere con il presidente Mahmoud Abbas mentre i rappresentanti di Hamas incontreranno Khaled Meshal a Doha.
Tensione Usa-Israele. A rendere pubblico il nuovo scontro 'diplomatico' tra Obama e Netanyahu è stato il Wall Street Journal. Secondo il giornale americano, a luglio, Israele ha richiesto "attraverso canali militari", all'insaputa della Casa Bianca, "un cospicuo numero di missili hellfire", il cui primo lotto stava per essere consegnato. Il Pentagono, però, ha immediatamente fermato la spedizione e i massimi funzionari della Casa Bianca hanno imposto a tutte le agenzie di difesa di consultarsi con loro prima di approvare qualsiasi richiesta israeliana.
Un funzionario dell'amministrazione Obama ha dichiarato che la decisione di analizzare ogni futuro trasferimento ai massimi livelli, e di non trattarlo come un processo di routine, deriva dalla considerazione che "alla fine, sono gli Stati Uniti a decidere. E non va più bene così". I rapporti tra i due paesi sono notevolmente peggiorati durante le operazioni del governo di Tel Aviv nella Striscia di Gaza. Secondo il Wall Street Journal, per la Casa Bianca il primo ministro israeliano sarebbe "incauto e inaffidabile", mentre per Netanyahu l'amministrazione Obama si sarebbe dimostrata "debole e ingenua".
repubblica.it
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