Malcom Turnbull: ''Porteremo in tribunale le mamme, i papà e gli studenti''
È la strategia contro il file sharing del ministro delle telecomunicazioni in Australia.
Quando si tratta di tolleranza zero Malcolm Turnbull, ministro delle comunicazioni australiano, non è secondo a nessuno.
Durante un'intervista
televisiva, infatti, il ministro ha spiegato che per combattere la
pirateria le strade sono due: da un lato l'educazione, dall'altro
l'intimidazione.
Per quanto riguarda la prima strada, che cosa fare è presto detto: far
leva sulle usuali analogie tra pirateria e furto, sottolineando come
rubare un disco da un negozio non sia diverso dallo scaricare il
medesimo contenuto.
Per quanto riguarda l'intimidazione, invece, la faccenda è un po' più
complicata e, per il ministro australiano, richiede che i detentori dei
diritti diventino un po' più coraggiosi.
Secondo Turnbull fino a oggi le major hanno sbagliato perché si sono
dimostrate in linea di massima titubanti a trascinare in tribunale i
pirati: far causa a una mamma single è visto dalle case discografiche e cinematografiche come «cattiva pubblicità».
Eppure, se si vogliono ottenere dei risultati - sostiene sempre il
battagliero ministro - occorre mettere da parte queste remore e, a
farlo, devono essere innanzitutto coloro che posseggono i diritti sulle
opere piratate, che devono agire in prima persona.
«Se la gente capisce che c'è il rischio di venir denunciato e di
dover pagare per quello che si è rubato, allora i livelli di furto e
infrazione caleranno» ha dichiarato.
«È di importanza vitale che i detentori dei diritti siano pronti a
rimboccarsi le maniche e perseguire i singoli individui. Devono essere
pronti a trascinare in tribunale le persone. Devono far causa a mamme e
papà e studenti che rubano i loro contenuti. Non possono aspettarsi che
tutti gli altri lo facciano per loro».
zeusnews.it
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