Hillary Clinton: L’Isil è roba nostra, ma ci è sfuggita di mano
L’ex segretario di Stato Usa rivendica la creazione della guerriglia
islamista, in funzione anti Assad. Poi accusa Obama di averne perso il
controllo a causa della sua posizione troppo attendista. «Avrebbe dovuto
fare come Netanyahu, affondando il colpo».
«È stato un fallimento. Abbiamo fallito nel voler creare una
guerriglia anti Assad credibile. Era formata da islamisti, da
secolaristi, da gente nel mezzo. Il fallimento di questo progetto ha
portato all’orrore a cui stiamo assistendo oggi in Iraq». L’ex
segretario di Stato Usa Hillary Rodham Clinton ha rilasciato
un’intervista a Jeffrey Goldberg del giornale web “The Atlantic”. «In
un’intervista che risale allo scorso febbraio il presidente Obama mi
disse: “Quando hai un esercito di professionisti che combatte contro
contadini, falegnami e ingegneri che iniziano una protesta devi fare
qualcosa. Purtroppo modificare l’equazione delle forze in campo è
difficile, e quasi mai ci si riesce. All’epoca non capii. Oggi mi è
tutto chiaro», scrive Goldberg.
Clinton: «Obama in politica estera è troppo cauto. L’America ha
bisogno di un leader che crede che il proprio Paese sia
un’indispensabile forza di pace, nonostante gli errori commessi. Anzi,
gli errori li commette proprio chi fa, fanno parte del ruolo
dell’America. Obama cerca con troppa insistenza di comunicare agli
americani che non sta facendo qualcosa di folle. È troppo ragioniere.
Noi, invece, dovremmo portare avanti una politica estera bilanciata. Una
via di mezzo tra la bellicosità di Bush e l’attesa di Obama. Attendere
lo sviluppo degli eventi non ti porta a prendere decisioni migliori e
più sagge per il mondo e per l’America».
«Abbiamo fatto un gran lavoro contro l’Unione Sovietica. Ma abbiamo
anche commesso molti errori. Abbiamo appoggiato personaggi veramente
cattivi. Abbiamo fatto cose in America Latina e nel Sud-est asiatico di
cui non vado per nulla fiera. Ma all’epoca c’era un obiettivo più
grande. E lo abbiamo raggiunto. Tutto il resto è passato in secondo
piano. È così che bisogna agire, che deve agire l’America», ha
proseguito l’ex ministra degli Esteri.
E a proposito dell’atteggiamento di Israele verso i palestinesi:
«Israele ha fatto quello che serviva per contrastare i missili sparati
dai palestinesi. Israele ha il diritto di difendersi. Netanyahu ha agito
correttamente, come andava fatto. Le vittime civili, i bambini, le
donne, sono tutti effetti collaterali di una politica giusta. Quando un
Paese democratico attacca, ovviamente, colpisce anche civili innocenti.
Ma alla base c’è comunque un processo decisionale etico che non
appartiene ai Paesi non occidentali. E comunque, la colpa per quello che
sta accadendo resta ad Hamas».
«Obama deve prendere esempio da Netanyahu. Se avessimo agito con la
stessa decisione in Siria i combattenti della Jihad non ci sarebbero
sfuggiti di mano, come poi è accaduto. Adesso rappresentano un vero
pericolo per il Medio Oriente, per l’Europa e perfino per gli Stati
Uniti», ha concluso la Clinton.
popoffquotidiano.it
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