Il business criminale dei vaccini obbligatori
La decisione del governo di rendere obbligatorie undici vaccinazioni è pericolosa e inaccettabile. Occorre proteggere la salute dei cittadini, non il fatturato dei laboratori, dice Michèle Rivasi, biologa, coautrice del saggio Il racket dei laboratori farmaceutici. Come trovare una via d’uscita ed eurodeputata. “Settantasei immunizzazioni prima di aver raggiunto i diciotto mesi: la Francia sarebbe il primo paese d’Europa a voler imporre con tanta forza la panacea delle vaccinazioni. Ha ragione? Non sembra proprio!”. La ribellione contro l’imbroglio dei vaccini non si estende solo in Italia. Intanto il fatturato mondiale relativo alla vendita dei vaccini è passato da sei miliardi di euro nel 2006 a venti miliardi nel 2012. E il mercato si aspetta almeno 56 miliardi nel 2017.
L’improvviso annuncio del governo francese sulla sua intenzione di estendere le vaccinazioni obbligatorie da tre a undici e di legiferare il più presto possibile per rendere funzionante questo obbligo dal gennaio 2018, evidenzia l’esistenza di una politica del fatto compiuto. Questo passaggio forzato, autoritario e senza atti equivalenti in Europa, rimette in discussione la libertà delle scelte terapeutiche consacrata dalla legge Kouchner e la deontologia dell’ordine dei medici. È contraddittorio e prova l’esistenza di una volontà dogmatica, cieca e sorda rispetto a qualunque richiesta di dialogo, e ciò rafforza i sospetti della popolazione sui veri beneficiari di questa “volontà vaccinatoria”.
Al contrario dei nostri vicini, che hanno fatto della libertà terapeutica un reale valore sanitario, il Primo ministro, Edouard Philippe, e la sua ministra della sanità, Agnès Buzyn, si vantano della loro volontà di estendere le vaccinazioni obbligatorie da tre a unici. Applicare il calendario delle undici vaccinazioni obbligatorie previste comporterà come minimo settantasei immunizzazioni prima di aver raggiunto i diciotto mesi! La Francia sarebbe il primo paese d’Europa a voler imporre con tanta forza la panacea delle vaccinazioni. Ha ragione? Non sembra proprio!
ARTICOLI CORRELATI
IL VACCINISMO DI GUERRA (I PUNTATA – II PUNTATA) ALEXIK
DUE O TRE COSE SULLE VERITÀ DEI VACCINI RETE SOSTENIBILITÀ E SALUTE
Il problema della affidabilità di questi vaccini si pone immediatamente. La successione degli scandali sanitari e delle complicazioni derivanti da una vaccinazione dimostrano una certa insicurezza nella strategia delle vaccinazioni. Moltiplicando le iniezioni, e soprattutto nell’età più infantile, ci inoltriamo in una zona sconosciuta.
D’altronde, la scarsa fiducia dimostrata dalla popolazione è diventata rilevante dopo gli scandali sanitari legati alla campagna di vaccinazione contro l’epatite B, avviata nel 1994, costata più di un migliaio di casi di sclerosi a placche, di malattie di Guillain-Barrè, di sclerosi amyotrofiche laterali, e di altre malattie autoimmuni, come le myofasciti da macrofagi….; e quella del vaccino contro l’influenza H1N1 e i suoi 64 milioni di dosi di un vaccino sperimentale commissionate al massimo prezzo, con 2,2 miliardi di euro pagati dai fondi pubblici.
Sono anche presenti alla memoria: il vaccino Gardasil, presentato come efficace per prevenire il cancro del collo dell’utero, mentre proteggeva soltanto contro una frazione del papillomavirus che può causare il tumore. Finora, non è stata dimostrata né la prova della sua efficacia né quella di essere innocuo, mentre “lo sfregamento è il mezzo migliore per lottare contro il cancro del collo dell’utero”, affermava l’Assicurazione Sanitaria nel 2013. In questi ultimi anni, gli indicatori più inquietanti si accumulano sul Gardasil, con decine di decessi e delle migliaia di patologie gravi che gli potrebbero essere imputate.
Altri motivi di preoccupazione pesano sui vaccini per quando riguarda i coadiuvanti – quegli additivi tossici aggiunti per rafforzare la risposta immunitaria – ad esempio nel caso dei sali di alluminio per vaccinazioni, le cui conseguenze sulla salute sono oggi ormai dimostrate, come emerge dalla solida giurisprudenza emanata dal Consiglio di Stato e dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Infine, delle ricerche cofinanziate dall’Unione Europea lanciano nuovamente l’allarme sulla presenza inspiegabile di una ventina di nanoparticelle metalliche in alcuni dei vaccini che utilizziamo, già commercializzati o sul punto di diventare obbligatori secondo le posizione assunte dal governo francese! Cromo, tungsteno, bario, silicio, titanio, l’effetto cocktail di queste nano particelle inattese, persistenti e inossidabili, potrebbero avere un ruolo attivo sul sopravvenire, oltre che di tumori, anche di malattie cardiovascolari, di infarti del miocardio, di AVC ….
Per ristabilire la fiducia, noi suggeriamo con i professori Philippe Even e Jacques Testart di basare le strategie di vaccinazione dei bambini su dei dati epidemiologici nazionali, che permettano di valutare le esigenze effettive di ciascuna vaccinazione in base a delle analisi oggettive e verificate, dei rischi neurologici, psichiatrici, articolari e muscolari che possano essere collegati ai coadiuvanti utilizzati nei vaccini e sullo studio delle reazioni immunitarie generali e cerebrali dei lattanti sottoposti in misura crescente a parecchie vaccinazioni contemporanee.
L’utilità di associare dei vaccini plurivalenti a dei lattanti e l’età dei sottoposti a vaccinazioni, devono anche essere nuovamente valutate, in quanto alcune vaccinazioni sono necessarie, come il DTP senza alluminio, e altre lo sono meno, ad esempio contro l’epatite B, poiché si tratta di una malattia trasmissibile per via sessuale, oppure contro il tetano, poiché deve ancora essere provata la sua presenza nei lattanti.
Il dibattito avrebbe potuto essere oggettivo e disteso. Non lo è. Chi trae profitto da questa frenesia per le vaccinazioni? Disgraziatamente i vaccini sono diventati, dopo gli anni Ottanta, un prodotto sostanzialmente commerciale, e ciò ha dato luogo a numerose deviazioni che alimentano la sfiducia dei nostri concittadini. Ricordiamoci che sono duecento i vaccini attualmente in via di sviluppo presso le imprese farmaceutiche, mentre in passato ne esistevano solo alcune decine, almeno fino a una quindicina di anni fa. Il fatturato mondiale relativo alla vendita dei vaccini è passato da sei miliardi di euro nel 2006 a venti miliardi nel 2012. E il mercato si aspetta 56 miliardi nel 2017. Riguardo a questa decisione, la Francia opera ancora una volta un rimescolamento degli argomenti. In materia di vaccini, è necessario convincere e non contraddire!
Commenti
Posta un commento