Vaccini: il diritto di dire NO!

In Italia non c’è alcuna epidemia o pandemia in corso, piuttosto i vertici dell’Istituto superiore di sanità (Ricciardi) e i presidenti di alcune associazioni mediche foraggiate da Big Pharma che hanno elaborato il piano vaccinale nazionale, vantano giganteschi conflitti di  interesse economico da portare all’attenzione dell’autorità giudiziaria.

Il decreto legge 73 del 7 giugno 2017 non ha i minimi presupposti di necessità ed urgenza come stabilito dall’articolo 77 della Costituzione repubblicana. L’Organizzazione mondiale della sanità non ha mai raccomandato il raggiungimento della soglia di copertura vaccinale del 95 per cento utile a garantire sulla carta l'immunità di gregge. 

Va rifiutato un intervento statale che impone un obbligo collettivo mediante numerose vaccinazioni; una coercizione attuata per di più con decreto d'urgenza, senza precedenti storici a livello internazionale, nemmeno in periodi bellici, che rendere l'Italia il Paese con il maggior numero di vaccinazioni obbligatorie in Europa. A proposito di Europa "unita": perché noi italiani sì e gli altri popoli europei no? Ben 15 nazioni europee, tra cui la Germania, non hanno alcun obbligo vaccinale.

Uno Stato che ordina, anzi obbliga un trattamento sanitario forzato non è più uno Stato di diritto, bensì di Polizia, o peggio totalitario. Alla repressione però si risponde con la ribellione. Quando la legge è fuorilegge la resistenza è un dovere civile.







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