Come la NATO ammazza i pescatori italiani. Il documentario di Gianni Lannes

Se il mare fosse un libro, vi leggeremmo la tragedia di cinque uomini, una cane e una barca. Una storia ufficiale intrisa di menzogne, plasmata con l'occultamento delle prove, il depistaggio delle indagini e sigillata dal segreto di Stato.

Il caso più emblematico è quello del peschereccio Francesco Padre: una barca affondata da un sommergibile USA il 4 novembre 1994. Sono stati assassinati 5 pescatori ed il loro cane Leone.

Nel 2009 ho pubblicato il libro NATO: COLPITO E AFFONDATO che ricostruisce nei dettagli la strage. Pochi mesi dopo, nel febbraio 2010 la Procura della Repubblica di Trani (il pm Giuseppe Maralfa) sulla base di quanto pubblicato in questo volume, ha riaperto l'indagine archiviata nel 1997. Recentemente i magistrati hanno presentato una rogatoria internazionale: gli Stati Uniti d'America (artefici dell'ennesima strage impunita) non hanno fornito alcuna informazione, rigettando l'istanza giudiziaria.
 
4 anni fa per conto della Rai (La storia siamo noi) stavo realizzando un documentario sulla vicenda. Il 2 luglio 2009 subii il primo attentato: ignoti durante la notte fecero saltare in aria la  mia automobile. L'indomani avrei dovuto intervistare a Napoli il professor Giulio Russo Krauss, docente di naviglio minore all'università Federico II, e docente per 20 anni all'Accademia navale di Livorno. Questo esperto, autore di alcune controverse perizie giudiziarie sul motopesca di Molfetta, morì prematuramente poco tempo dopo i miei primi due attentati (2 luglio e 5 novembre 2009). Così la Rai inspiegabilmente, pensò bene di non portare più a termine quel lavoro.
 
Occorrono almeno 20 mila euro per portare a termine il film documentario. Attualmente sono stati donati da 23 persone, una somma complessiva di euro 2.460.

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Anche se un simile dolore è impagabile, il ricavato economico di questa opera di denuncia sarà interamente devoluto alle famiglie dei pescatori assassinati! 

Grazie!



 
 
 
 

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