Il ministro digiuna per la pace. Ma si tiene stretti gli F35
Nel governo che abolisce una tassa che pagheremo lo stesso e che
sostiene di voler eliminare i rimborsi elettorali per farli rientrare
dalla finestra, la presenza di Mario Mauro, ministro della Difesa, è
perfetta.
Il ciellino (recentemente applaudito al meeting di Rimini), già
berlusconiano e sostenitore dell'ex Celeste Formigoni finito in
disgrazia (ma ancora difeso da Mauro), da bravo cattolico risponde
presente all'invito del Papa: "Parteciperò al digiuno indetto per la
Siria".
Ma Mauro è lo stesso che verrà ricordato per la splendida frase "Per
amare la pace, armare la pace", pronunciata lo scorso 26 giugno quando
la Camera votò la mozione farsa sugli F35, i cacciabombardieri della
Lockheed Martin supercostosi e pieni di problemi di affidabilità, che se fossero già operativi magari verrebbero utilizzati per bombardare la Siria per cui Mauro digiunerà.
Ma c'è un'altra sua dichiarazione rimasta 'nascosta' e che stona:
"Oggi i ventotto paesi dell'Ue spendono nella difesa più di Cina, Russia
e Giappone, ma il problema è che si sbaglia a spendere. L'Europa sconta
la duplicazione di funzioni e di capacità che ci fa perdere occasioni
di efficienza. Ci sono contraddizioni evidenti: tutti tagliano le stesse
cose".
Non proprio tutti: l'Italia non taglia gli F35 nonostante numerosi
paesi che avevano aderito al progetto si siano tirati indietro nel corso
degli ultimi mesi (persino gli Stati Uniti frenano). E come si fa a
criticare gli altri paesi che spendono male, se l'Italia è pronta a
sborsare fino a 15 miliardi di euro (compresa la manutenzione) per dei
caccia che in fase di collaudo stanno facendo riscontrare una infinità
di problemi?
btimes.com
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