“Allarme Ebola in Sicilia”. Quando la bufala si sposa col razzismo

Chi segue i giornali, avrà letto di una terribile epidemia di Ebola, una gravissima malattia, che sta funestando alcuni Paesi africani. In poco più di una settimana ha fatto oltre 100 morti. E naturalmente i soliti “bufalari” – a cui purtroppo si sono aggiunti anche dei giornalisti – ne hanno approfittato per creare una bufala. “Allarme Ebola in Sicilia”, strillano blog e alcuni giornali on line; ovviamente perchè la malattia viene portata dai migranti che vi sbarcano. Un sottinteso molto razzista, oltre che falso.

  • Cosa è Ebola?
Innanzitutto spieghiamo cosa è questa Ebola. Si tratta di una “febbre emorragica”, come la febbre Q o la malattia di Lhassa. Si tratta di un virus (anzi, di un retrovirus, come quello dell’Aids) che attacca in particolare le cellule degli organi interni: reni, fegato, apparato digerente; meno velocemente può attaccare anche cuore e polmoni. I primi sintomi sono quelli di una influenza: febbre, mal di testa, debolezza. Ma poi i sintomi diventano più gravi: sangue nelle feci e nel vomito, petecchie (cioè rottura dei vasi sanguigni sotto pelle), una spossatezza enorme. Questo perchè le emorragie diventano sempre più violente, soprattutto nell’apparato digerente: quelle dello stomaco provocano il vomito e rendono impossibile mangiare o bere qualsiasi cosa; quelle nell’intestino provocano diarree con uscita di sangue. Alla fine l’ammalato muore per aver perso troppo sangue o per disidratazione.

  • I tempi di azione
La malattia agisce molto rapidamente, perchè Ebola è un retrovirus molto aggressivo. L’incubazione dura qualche giorno; poi ci sarà la febbre per tre o quattro giorni; dopo una settimana o 10 giorni, se non ci sono cure, subentra la morte. Naturalmente i tempi variano molto da persona a persona: uno che abbia un’ulcera allo stomaco, per esempio, subirebbe emorragie devastanti sin da subito; una persona con un sistema immunitario robusto potrebbe andare avanti per un mese e anche più. La cura non esiste: se qualcuno dovesse ammalarsi in una città dove c’è un ospedale ben attrezzato, i medici si limiterebbero a tenerlo nel letto facendogli continue trasfusioni di sangue e nutrendolo per via endovenosa. Il tutto nella speranza che l’organismo riesca a poco a poco a distruggere il virus da solo, mentre i medici tengono in vita il paziente. Naturalmente verrebbero anche somministrati forti analgesici, dato che il disfacimento dei tessuti provoca dolori indicibili, spesso superiori a quelli che la morfina può calmare.

  • Ebola arriva o non arriva in Sicilia?
Quindi c’è il pericolo che un immigrato clandestino ammalato di Ebola sbarchi a Lampedusa o a Ragusa? Assolutamente no. Coloro che attraversano il mare vengono da un viaggio che spesso dura mesi e mesi. Se uno di loro dovesse ammalarsi, si troverebbe nel giro di pochi giorni nell’impossibilità di proseguire. E quindi verrebbe lasciato indietro senza pietà. Ma anche se proseguisse in qualche maniera e arrivasse in Italia, il contagio è abbastanza difficile. Infatti il virus non resiste al di fuori del corpo umano, per cui la trasmissione avviene attraverso fluidi biologici: sangue, sperma, liquido vaginale, ecc. In Africa il contagio è molto rapido perchè le condizioni igieniche sono scarse, e quindi l’impulso primario di soccorrere uno che vomita sangue fa ammalare i soccorritori; la carenza di medicinali e di sistemi di sicurezza fa il resto. Qui da noi, un immigrato che si trovasse in quella situazione verrebbe esaminato immediatamente, isolato e curato. Magari potrebbe non salvarsi, ma sicuramente non infetterebbe nessuno.


  • Ignoranza e razzismo
In realtà il discorso è molto più semplice: nessuno si premura di informarsi sulla malattia. Leggono che è una malattia mortale, leggono che è africana e per la maggior parte delle persone viene classificata tra le cose che non ci riguardano. Quindi, quando si legge qualcuno – magari un quotidiano on line locale della Sicilia – che parla di un allarme per Ebola, la gente si spaventa. E poichè la malattia è africana, qual è la prima reazione? Aumenta l’odio verso gli immigrati. In realtà la malattia è africana per il semplice motivo che il virus è spesso presente nelle scimmie, che ne sono portatrici sane. Un morso ad un essere umano, oppure lo sporcarsi con il loro sangue, magari perchè le si uccide, provocano il trasferimento della malattia. E pensare di trovare la scimmia dopo una settimana diventa impossibile. A ben vedere, basta quindi aprire wikipedia o un qualsiasi opuscolo per sapere queste cose e smentire questi falsi allarmi. Ma la gente è troppo pigra per farlo. E così i razzisti se ne approfittano, con bufale di questo genere, pensate solo per creare odio verso lo straniero.







julienews.it

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