<< Ad Auschwitz c'era ordine >>. Sconvolgente episodio a Roma.

Una professoressa del liceo artistico Caravillani (Roma) esordisce con questa frase, rivolgendosi ad una propria studentessa ebrea. Sconvolti? Direi di si.


La ragazza , quel giorno, stava male a causa di un forte mal di testa: esce dalla classe, va in bagno e , una volta rientrata , la professoressa di matematica le dice quella frase. Dopo un primo sbigottimento, la ragazza scoppia a piangere e qui partono le difese da parte dei propri compagni, che insultano la professoressa dandole della razzista e volendo disertare le lezioni successive, ma la professoressa , del tutto impassibile, insiste sul proprio discorso: “Non sono antisemita, ma nella scuola italiana non c’è più la disciplina di una volta”.

Parte la protesta da parte della famiglia, ci si rivolge alla Comunità ebraica romana e si accorda un incontro a cui parteciperanno la ragazza, sua madre, la dirigente scolastica e il presidente della Comunità, Riccardo Pacifici. 

La professoressa si mette in malattia per un mese. Coincidenze? Intanto la preside : ”Sì, la frase c’è stata – conferma Anna Maria Trapani - ma mi pare importante che i ragazzi abbiano solidarizzato con la loro compagna e l’episodio è stato ben assorbito dalla scuola. La professoressa non voleva dire quel che le è uscito fuori dalla bocca e i ragazzi hanno interpretato senza filtri. Non voleva offendere nessuno, e infatti non è stata punita”.

Massimo sostegno da parte della Comunità ebraica romana che si congratula con i compagni per aver difeso la ragazza. Massimo sdegno per persone che ancora, al giorno d’oggi, hanno questo distorto e malato pensiero.



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