Renzi vende 61 milioni di italiani alla multinazionale IBM

Ecco il vero obiettivo. Il DNA italiano fa gola. Quante sono attualmente le banche dati che sgraffignano le informazioni sensibili degli ignari italiani? Pochi sanno che il 31 marzo 2016 mister Matteo Renzi, senza alcun mandato parlamentare e senza chiedere prima il consenso informato al popolo italiano ha stipulato un accordo riservato con la famigerata International Business Machines (già in affari con i nazisti per lo sterminio degli ebrei). Questa multinazionale ha chiesto in cambio di un investimento a Milano, il controllo dei fascicoli sanitari elettronici di ben 61 milioni di italiani. La vaccinazione obbligatoria estesa a 12 vaccini e mirata ad infanzia e adolescenza, è propedeutica al controllo totalitario del gregge, vale a dire degli esseri umani, piccoli e grandi, usati come cavie e trattati peggio del bestiame dai mentecatti istituzionali telecomandati dall'estero.

L’operazione schedatura nazionale è partita da tempo, grazie anche a un decreto del presidente del consiglio dei ministri del 29 settembre 2015. In precedenza la legge 17 dicembre 2012, numero 221 (siglata da Mario Monti del Bilderberg Group) ha avviato la tracciabilità dei pazienti. Qualche tempo prima, nel 2014, il Comitato Nazionale per la Bioetica ha tirato in ballo la questione nodale. Le biobanche pediatriche sono una “preziosa risorsa per la ricerca scientifica”, ma “l’interesse e il benessere dei soggetti i cui materiali biologici sono usati per ricerca - a maggior ragione se si tratta di minori - devono sempre prevalere sul solo interesse della società o della scienza”. Ad affermarlo è il Comitato Nazionale per la Bioetica nel parere sulle “Biobanche pediatriche” approvato all’unanimità l’ 11 aprile 2014.  
 
Nel parere, il Comitato ribadisce “la necessità di una regolamentazione normativa in materia che tenga conto di alcuni aspetti di rilevanza etica: adeguata e dettagliata informazione (interesse scientifico della ricerca, protezione della privacy, tempi e luoghi della ricerca) ai genitori o al rappresentante legale ai fini del consenso, che sarà opportuno che sia ristretto o parzialmente ristretto; ascolto della volontà del minore, in rapporto al suo progressivo grado di maturità, e informazione al minore in merito alla cessione del suo materiale biologico da parte dei genitori e dei responsabili delle biobanche; limitazione del diritto dei genitori a non sapere nei casi in cui l’informazione sia attendibile e utile per la salute del minore sul piano preventivo e terapeutico; garanzia del diritto a sapere o non sapere da parte del minore, divenuto adulto e in grado di manifestare un’adeguata volontà”. Si ritiene inoltre “necessaria” l’istituzione di “un organo di controllo per le diverse fasi di conservazione e gestione del materiale biologico e la presenza di un Comitato etico”. Per il Cnb essenziale è anche “un’adeguata formazione dei ricercatori e del personale della biobanca”. Dal Cnb, infine, l’auspicio che si dia il via a un censimento delle biobanche pediatriche e all’istituzione di un Registro Nazionale delle biobanche pediatriche.

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