Vaccini: il decreto legge è già decaduto
Dalla culla alla tomba. Non è una campagna di vaccinazione, ma una sperimentazione di massa sulla pelle di neonati, bambini e adolescenti sani. Non esistono dati scientifici sugli effetti di tanti vaccini sui minori. Comunque «Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria. Quando, in casi straordinari di necessità e d’urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere… I decreti perdono efficacia sin dall’inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione…».
L’articolo 77 della Costituzione repubblicana italiana parla chiaro. Anche se mancano 40 giorni alla scadenza del decreto legge 7 giugno 2017 numero 73, un’iniziativa fuorilegge che rende obbligatorie ben 12 vaccinazioni a chi si è appena affacciato alla vita, firmato da Mattarella (ex giudice costituzionale), Gentiloni, Lorenzin, Fedeli, Orlando, Alfano, Costa e Padoan, l’atto normativo di rango minore, privo dei requisiti minimi (necessità e urgenza) è già decaduto poiché è stato presentato al Senato con un giorno di ritardo, come attesta inequivocabilmente il DDL 2856. L'errore non è marginale ma fondamentale, tale da inficiare tutta l'operazione per attentare alla salute della gioventù italiana. Inoltre, l'Organizzazione mondiale della sanità attesta che non è in corso in Italia alcuna epidemia e in Europa non dilagano pandemie. Quindi Mattarella e l'intero governo Gentiloni hanno mentito al popolo sovrano, pur di favorire la massiccia vendita e l'inoculazione indiscriminata di vaccini ai minori. Sia chiaro: anche se il belpaese è una colonia anglo-americana, il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio e tutti i ministri non sono al di sopra della legge.
E dire che il 10 giugno scorso, il direttore generale del ministero “salute”, tale Raniero Guerra, già membro del consiglio d’amministrazione della fondazione Glaxo Smith Kline (presente all'incontro di Washington del 29 settembre 2014), ovvero chi produce i vaccini, ha diramato una circolare operativa per mettere all'opera gli iniettatori. A tutt'oggi, in ogni caso, non è noto il contratto d'appalto per la fornitura dei vaccini, in violazione del decreto legislativo 33 del 2013, relativo alla trasparenza amministrativa. Evidentemente alle autorità tricolori al vertice della nazione, ma eterodirette, difetta la conoscenza delle norme elementari dello Stato di diritto. Alla luce dei fatti menzionati, se in Parlamento ci fosse un'opposizione politica all'altezza dei tempi ma soprattutto indipendente, dovrebbe costringere l'esecutivo ed il capo dello Stato pro tempore a dimettersi. Però gli onorevoli grullini sono per la "massima copertura vaccinale". In ogni caso i nostri figli non sono cavie.
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riferimenti:
S.2856 [Decreto vaccini] Conversione in legge del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale
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