Vaccinazioni di massa e schedatura del popolo italiano

E’ in gioco la salute e la libertà delle giovani generazioni in un belpaese senza più alcuna sovranità. L’introduzione forzata di ben 12 vaccini obbligatori per neonati, bambini e adolescenti senza alcuna motivazione scientifica fondata, a mò di trattamento sanitario obbligatorio pena la decadenza della patria potestà genitoriale, multe salate e accesso interdetto alla scuola pubblica, sia pure mediante l’infimo decreto legge 73 del 7 giugno 2017, palesemente incostituzionale, non è altro che un tentativo per il controllo diretto dei corpi dell’intera popolazione italiana stabilito a Washington il 29 settembre 2014, alla presenza del ministro Beatrice Lorenzin (il "premio nobel" della medicina che ha confuso pubblicamente i batteri con i virus) e con Raniero Guerra (uno che vanta un piede nella fondazione GSK e l’altro al ministero della cosiddetta “salute”. In loco, la regia tecnica è della Sogei (che gestisce anche il gioco d’azzardo e tanto altro), in collaborazione con Aifa e Cnr.

La torbida operazione è decollata almeno nel 2003, basta esaminare tutte le normative emanate da allora ai giorni nostri. Prodi, Berlusconi, Monti e Letta hanno aperto il primo varco. Non a caso è stato precedente introdotto a livello istituzionale il cosiddetto “fascicolo sanitario elettronico” (articolo 12 del decreto legge 18 ottobre 2012, numero 179, articolo 17 del decreto legge 2013, numero 69, e decreto del presidente del consiglio dei ministri 29 settembre 2015 numero 178 (Regolamento in materia di fascicolo sanitario obbligatorio).

Non a caso il 31 marzo 2016, a Boston, Matteo Renzi, senza alcun mandato parlamentare e senza chiedere il permesso prima al popolo italiano, ha firmato un accordo riservato con la famigerata IBM (un’azienda già in affari con i nazisti ed Hitler nello sterminio degli ebrei): in cambio di un investimento tecnologico a Milano la multinazionale nordamericana pretende i dati sensibili di 61 milioni di italiani. La merce di scambio sono appunto i fascicoli sanitari dell’ignara popolazione italiana.

Nel Memorandum of Understanding che il garante italiano “per la protezione dei dati personali” si è ben guardato dal rendere di dominio pubblico, si legge: 

«Come presupposto per realizzare il programma ed effettuare l’investimento Ibm si aspetta di poter avere accesso - in modalità da definire - al trattamento dei dati sanitari dei circa 61 milioni di cittadini italiani (intesi come dati sanitari storici, presenti e futuri) in forma anonima e identificata, per specifici ambito progettuali, ivi incluso il diritto all’uso secondario dei predetti atti sanitari per finalità ulteriori rispetto ai progetti».

Nel portale online dell’Agenzia per l’Italia digitale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri è peraltro scritto:

«Il FSE è l’insieme dei dati e documenti  digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito, ha un orizzonte  temporale che copre  l’intera vita del paziente  ed è alimentato in maniera continuativa dai soggetti che lo prendono in cura nell’ambito del SSN e dei servizi socio-sanitari regionali. L’FSE è costituito, previo  consenso dell’assistito , dalle Regioni e Province  Autonome per le finalità di prevenzione,  diagnosi, cura e riabilitazione  perseguite dai  soggetti del SSN e dei servizi sociosanitari regionali che prendono in cura l’assistito.»

Con quale diritto? Con il pretesto di  cura, ricerca e governo, le autorità controllano i «dati identificativi e amministrativi dell’assistito, referti, verbali pronto soccorso, lettere di dimissione, profilo sanitario sintetico, dossier farmaceutico, consenso o diniego alla donazione degli organi e tessuti». E poi si vendono o si mettono a disposizione di un corporation straniera per finalità commerciali ma non solo, i dati sensibili dell’intera popolazione italiana, senza neanche chiedere il consenso ad ogni interessato.  Se non è una dittatura questa, allora cos’è un regime dittatoriale, sia pure telecomandato dall’estero e per conto terzi?



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