Vaccini: il Decreto Legge è decaduto
E' una verità lapalissiana anche per i duri di comprendonio e qualche minus habens in circolazione. Comunque, repetita iuvant. L’articolo 77 della Costituzione repubblicana italiana stabilisce inequivocabilmente che:
«Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria. Quando, in casi straordinari di necessità e d’urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere… I decreti perdono efficacia sin dall’inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione…».
Notoriamente, anche per chi non ha studiato all'università diritto costituzionale, il Parlamento è composto da due Camere: Camera dei Deputati e Senato (che Renzi voleva abolire con il referendum che però ha perso clamorosamente nonostante l'appoggio dei poteri forti), dove appunto, il dl 73/2017 è stato trasmesso con un giorno di ritardo, ovvero l'8 giugno 2017. L’incostituzionale decreto legge 7 giugno 2017 numero 73, ovvero un atto normativo di rango minore, privo dei requisiti minimi (necessità e urgenza) è già decaduto poiché è stato presentato al Senato con un giorno di ritardo, come attesta inequivocabilmente il DDL 2856. L'errore non è marginale ma fondamentale. Non è un cavillo da niente in uno Stato di diritto. Allora, come mai chi è critico almeno a parole sui vaccini, non ha capito e ammesso con un minimo di umiltà il grave inghippo? Questione di banale ignoranza o altro?
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