Vaccini: dalla finta "democrazia" alla vera dittatura

Accade in Italia nell'anno 2017. Sono stati lesi i diritti fondamentali di cittadine e cittadini, colpite le famiglie. Neanche Mussolini ha osato tanto, nonostante le leggi razziali dopo il discorso di Trieste nel 1938. Perché il governo Gentiloni - appoggiato dall’inquilino provvisorio del Quirinale - vuole attentare per conto delle multinazionali farmaceutiche alla salute di 8 milioni di minori italiani se non è in corso alcuna epidemia? Il maldestro ed incostituzionale decreto legge 73 del 7 giugno 2017 sancisce l’obbligatorietà di ben 12 vaccini, vale a dire una sperimentazione di massa sulla pelle di neonati, bambini e adolescenti sani. Mattarella, Gentiloni, Lorenzin, Fedeli, Orlando, Alfano, Costa e Padoan hanno colpito il “popolo sovrano” e devono rispondere di alto tradimento e attentato alla Costituzione. La Corte Costituzionale cosa attende per mettere in stato di accusa (ai sensi dell’articolo 90, comma 1) Sergio Mattarella? E la magistratura ordinaria cosa aspetta ad intervenire nei confronti degli esponenti eterodiretti di questo pericoloso esecutivo senza consenso elettorale, e di chi s’aggira dietro le quinte come Renzi? 

Se ci fosse una reale opposizione politica a livello parlamentare sarebbe un’altra storia, ma sono tutti pappa e ciccia o comunque incapaci di fronteggiare questi reiterati attentati alla vita. In fondo i 5 stelle - cooptati a suo tempo dallo zio Sam - “sono per la massima copertura vaccinale”. Una popolazione debilitata alla radice, controllata nell'intimo, non ha più la capacità di difendersi e di resistere alla conquista definitiva già in atto. Tutti schedati, lobotomizzati dai consumi e messi a norma? E' questo il destino che ci attende? Renzi il 29 settembre 2015 ha varato il decreto del presidente del consiglio dei ministri numero 178, alterando la legge 221 del 17 dicembre 2012 e la Lorenzin ha firmato il decreto attuativo. Aderire al fascicolo sanitario elettronico vuol dire autorizzare di tutto sulla propria pelle. Mister Renzi il 31 marzo 2016, a Boston, ha "venduto" gli italiani (i dati sanitari sensibili) all'Ibm. E proprio l'International Business Machines nel remoto 2006 ha iniziato in Italia ad esercitare pressione per l'istituzione del fascicolo sanitario elettronico. 


Nella Costituzione repubblicana italiana la legge perde la sua onnipotenza, la sua sovranità assoluta. La legge è, infatti, vincolata alla Costituzione, ne deve garantire il rispetto e la realizzazione. La Costituzione è rigida per le precise garanzie che essa prevede per assicurare la propria prevalenza rispetto ad ogni successiva decisione della politica. La legge, ossia il prodotto della volontà maggioritaria dell’assemblea rappresentativa, non è più sovrana, ma incontra numerosi limiti nella Costituzione, che ne disciplina attentamente il procedimento di formazione. Infatti la legge ordinaria deve scaturire da un procedimento che garantisca il massimo di pubblicità, di dibattito, di controllo pubblico. La legge è un atto sovrano del Parlamento, ma esso non può approvarla se contraria alla Costituzione. Il principio di legalità è il caposaldo dello Stato di diritto. Lo stesso potere legislativo deve basarsi su una norma costituzionale, che ne costituisce il fondamento e ne definisce i limiti. La sovranità non è del legislatore, ma della Costituzione, che prevale sulle leggi. E’ la legge a delimitare i poteri che gli apparati pubblici possono esercitare. Lo Stato di diritto coincide con lo Stato legislativo, perché si basa sulla supremazia della legge su ogni altro potere, ed è nella legge che si esprime la sovranità. 

Dalla legge dipende ogni altro potere e nella legge trovano il fondamento e il limite i diritti e le libertà. Il principio di legalità, il secondo pilastro dello Stato di diritto, si inserisce nella divisione dei poteri: l’esercizio di ogni potere pubblico è legittimo se e solo se è previsto e regolato da una preventiva norma giuridica. Viene confutata qualsiasi pretesa di esercitare un potere assoluto, sciolto da vincoli giuridici: tutto all’opposto, l’uso del potere è legittimo soltanto quando sia regolato e limitato da regole giuridiche. La deriva totalitaria di Renzi dopo la sconfitta del referendum passa in altre forme? Simili politicanti non hanno alcun diritto di sedere nei palazzi di governo e vanno esiliati dalla vita sociale. A governare siano le leggi e non gli uomini: l’aveva già scritto Aristotele. Per dirla con Brecht: "Quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere". La schiavitù è il frutto dell'obbedienza. Allora sia disobbedienza civile.



Commenti

Post popolari in questo blog

Orge omosessuali in Vaticano, ecco i nomi degli ecclesiastici finiti sotto accusa

Fotovoltaico al grafene: potente quasi quanto l'uranio

Cairo-Dock 3.2 migliora il supporto per Multi-screen e Ubuntu 13.04