Cip6: le magie in extremis di Passera
Credevate che almeno ci fossimo tolti di torno il governo Monti? Sbagliato. Ultimo colpo di coda, il famigerato Cip6.
Abracadabra, al confronto, è veramente acqua fresca. Cip6 è la parola
magica di governanti, industriali e petrolieri. Quella sigletta,
infatti, fa credere da anni agli italiani di aver stanziato attraverso
le bollette dell'energia elettrica una barca di soldi destinati ad
incentivare le energie rinnovabili, mentre invece quasi i tre quarti di
quei soldi nel 2012 sono in realtà andati a inquinatori e petrolieri. Alle rinnovabili sono rimaste le briciole.
Non solo: grazie ad un piccolo effetto speciale - niente di così difficile, solo un atto firmato da un ministro del già dimissionario governo Monti
- i soldi che il Cip6 ha portato nelle tasche di inquinatori e
petrolieri sono aumentati quasi di un terzo e verranno calcolati al
rialzo almeno anche in questo 2013. Magico il Cip6, davvero!
Ormai
lo sanno anche i bambini, il Cip6 è la famosa voce inserita nella
bolletta dell'energia elettrica per incentivare in teoria le energie
rinnovabili, e in pratica le energie rinnovabili e assimilate: quelle cioè prodotte bruciando rifiuti, fondi di raffineria, sottoprodotti di processi industriali.
Nel 2012, dice la relazione dell'Autorità per l'Energia, il Cip6 ci è costato 918 milioni di euro per le rinnovabili vere e 2.239 milioni di euro per le assimilate.
Non solo. Dalle nostre tasche sarebbero stati estratti 500 milioni
in meno se solo gli incentivi dovuti attraverso il Cip6, che sono
basati sul metano risparmiato, fossero stati calcolati applicando al
prezzo del gas i nuovi criteri adottati dall'Autorità per l'energia. Il ministro Passera, poche ore prima di cessare l'incarico, ha invece deciso di adottare i vecchi criteri per il calcolo Cip6 del 2012.
Naturalmente
la fetta maggiore dei 500 milioni è andata alle "assimilate", prodotte
bruciando schifezze assortite. Magie di fine mandato.
petrolio.blogosfere.it
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