USA: finisce l'acqua, e i raccolti?

Nonostante investimenti in pompe e simili che costano anche migliaia di dollari, in USA viene estratta sempre meno acqua

Gli Stati Uniti, il grande cow boy planetario sempre lanciato verso la conquista di una nuova frontiera, sta andando a sbattere contro una pericolosa, insormontabile frontiera interna: l'acqua. Si riducono sempre più le riserve custodite nelle falde sotterranee da cui si attinge in massima parte acqua destinata all'agricoltura, oltre che ad usi civili ed industriali: esattamente come nel piccolo e povero Bangladesh.

Il Servizio geologico nazionale ha preso in esame la situazione di 40 grandi falde sotterranee delle Grandi Pianure e ha calcolato che nel periodo 1900-2008 esse hanno perso  in media 9,2 chilometri cubi di acqua all'anno: tuttavia se si considera solo il periodo 2000-2008 la perdita è stata pari a 25 chilometri cubi d'acqua all'anno. Un aumento mica da ridere.

Si calcola che circa il 70% del consumo mondiale di acqua serva per l'agricoltura. Niente irrigazione, niente raccolti. O meglio: produzione agricola molto ridotta. L'abbiamo imparato alle elementari che l'agricoltura e la civiltà sono state cullate dai grandi fiumi e dalle loro periodiche piene che si riversavano sui campi: il Nilo, il Tigri, l'Eufrate...


Cinquant'anni  fa - lo racconta il New York Times - bastava che un agricoltore delle grandi pianure scavasse un pozzo per trovare a poca profondità tutta l'acqua necessaria ad irrigare i suoi campi, ed anche di più. Ora è necessario trivellare sempre più a fondo. Nonostante questo e nonostante investimenti in pompe e simili che costano anche migliaia di dollari, viene estratta sempre meno acqua: una quantità di acqua ormai insufficiente, dal momento che il mais beve come una spugna. E la siccità degli ultimi tempi non aiuta né il naturale, lento fluire dell'acqua piovana nelle falde né a ridurre l'irrigazione.
Talvolta i vicini si fanno causa, si accusano l'un l'altro di captare quella nascosta sotto le proprietà altrui, racconta il New York Times; qualcuno sta pensando di mollare tutto e di andare a coltivare la terra dove l'acqua è ancora abbondante (ossia dove, per la precisione?). 


Perché se l'acqua scarseggia, non c'è niente da fare: i limiti delle risorse sono una frontiera che neanche i cow boy riescono a superare.



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