Monsanto: Sri Lanka e Brasile contro l'erbicida Roundup
Tempi duri per Monsanto. L’azienda continua a difendere a spada tratta l’erbicida Roundup, a base di glifosato. Si tratta di una sostanza ritenuta pericolosa per la salute ed ora coinvolta in una vera e propria epidemia di malattie renali che sta interessando le regioni rurali più povere in tutto il mondo.
Secondo uno studio pubblicato dall’International Journal of Environmental Research and Public Health, il 15% della popolazione dello Sri Lanka ne è affetto. Si contano 400 mila pazienti e 20 mila decessi. Il presidente dello Sri Lanka ha dunque richiesto la messa al bando del glifosato.
Un’indagine effettuata da medici specialisti e scienziati ha rivelato
che la malattie renale è causata principalmente dal glisofato. Lo Sri
Lanka ha messo a disposizione per la cura dei pazienti i fondi statali
per le spese mediche e l’acqua potabile. L’epidemia della malattia
renale che ha colpito lo Sri Lanka sarebbe dovuta inoltre alla presenza
di alcuni metalli pesanti nefrotossici nell’acqua potabile. In precedenza la malattia era sconosciuta in questa zona del mondo.
La medesima
patologia sta mietendo vittime tra decine di migliaia di lavoratori
agricoli anche in America Centrale e India. Nei Paesi più ricchi la
malattia sarebbe curabile. In Nicaragua e El Salvador negli ultimi cinque anni vi sarebbero stati più casi di morte dovuti ad essa che al diabete, all’Aids o alla leucemia.
El Salvador
ha proposto una legge per vietare decine di prodotti agrochimici, tra
cui il glifosato. Un’azione contro Monsanto e il glisofato è in corso
anche in Brasile, dove la procura federale ne ha
richiesto il divieto. Sono state portate avanti delle azioni legali per
costringere l’Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria brasiliana a
rivalutare la tossicità dei principi attivi considerati pericolosi.
La Corte d’Appello brasiliana ha stabilito all’unanimità di bloccare la coltivazione del mais Ogm di Bayer. Il Cile
ha ritirato il disegno di legge che avrebbe costretto gli agricoltori
ad acquistare i semi del patrimonio locale presso le multinazionali
biotech, per via dei brevetti. Episodi simili sarebbero in corso anche
in Colombia, Argentina, Venezuela e Messico.
Nel frattempo, il Sudafrica ha ordinato il ritiro di un messaggio radiofonico
di Monsanto, che sosteneva senza alcuna fondatezza che le coltivazioni
Ogm avrebbero consentito una maggiore produzione di cibo in modo
sostenibile e più sano, grazie alla riduzione dell’impiego di pesticidi.
La campagna di Monsanto è stata bloccata a causa della diffusione di false informazioni. Mentre l’Europa non è ancora giunta ad un verdetto finale sugli Ogm,
gran parte del mondo si muove compatto contro Monsanto e le
multinazionali biotech. Come sappiamo, l’unione fa la forza. Sarà
sufficiente per scalfire il gigante?
greenbiz.it
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