Usa, pena di morte: orrore in Oklahoma per la rottura della vena durante l'iniezione letale
Il condannato dato per incosciente si agita e urla, poi muore di infarto.
Sospesa una seconda condanna a morte. La Casa Bianca: "Un'esecuzione
disumana", ma difende la pena capitale.
NEW YORK - Nel
penitenziario di McAlester in Oklahoma era prevista una doppia
esecuzione, la prima dopo tantissimi anni, decisa tra mille polemiche.
Il primo che doveva essere giustiziato alle 6,30 del pomeriggio con
un'iniezione letale era un uomo di colore, di nome Clayton D. Lockett.
Ha fatto una fine terribile a causa della rottura della vena in cui gli
stavano iniettando il mix letale di veleni.
I testimoni raccontano di aver assistito a una scena raccapricciante ed atroce. Tutto sembrava procedere: iniettato l'anestetico, il prigioniero era stato dichiarato dai medici presenti oramai privo di sensi. Ma quando è iniziata la somministrazione del primo dei due farmaci letali il corpo dell'uomo ha cominciato improvvisamente a muoversi, i suoi piedi e le sue braccia ad agitarsi. Ha cominciato a lamentarsi sempre più forte. Con uno scatto Clayton ha tentato anche di sollevarsi, inutilmente.
In una situazione di caos i medici e gli addetti del carcere hanno abbassato la tenda davanti al vetro dietro al quale c'erano i testimoni. Questi ultimi hanno solo potuto ascoltare l'urlo violento con cui l'uomo ha esalato l'ultimo respiro, ucciso da un attacco cardiaco. Lockett era stato condannato per aver sparato a una donna di 19 anni nel 1999 e per averla poi seppellita viva.
A questo punto la seconda esecuzione è stata rinviata. Per almeno 14 giorni, hanno informato i dirigenti del penitenziario, che ora avvieranno un'indagine per capire cosa è successo e perché. Ma di sicuro la morte di Clayton è destinata a sollevare polemiche, in una fase in cui ricorrere alla pena di morte nei vari stati Usa che lo permettono è diventato sempre più difficile. Questo anche per la decisione di molti Paesi europei di vietare l'esportazione dei farmaci letali, le cui scorte stanno per esaurirsi, costringendo anche a realizzare mix letali 'meno efficaci'. Tanto che qualcuno - forse una provocazione, ma non troppo - ha già proposto un ritorno alla sedia elettrica.
In serata è arrivata anche la reazione della Casa Bianca: "Nel caso di Lockett non sono stati rispettati gli standard di umanità necessari" nella pena di morte. Ma questo non significa una retromarcia del governo federale sulla pena capitale. Il portavoce dell'amministrazione, Jay Carney, ha detto che anche se "non ci sono prove che la pena di morte faccia ridurre il crimine", alcuni delitti sono così gravi da meritarsela. "Sempre nel rispetto degli standard d'umanità necessari".
I testimoni raccontano di aver assistito a una scena raccapricciante ed atroce. Tutto sembrava procedere: iniettato l'anestetico, il prigioniero era stato dichiarato dai medici presenti oramai privo di sensi. Ma quando è iniziata la somministrazione del primo dei due farmaci letali il corpo dell'uomo ha cominciato improvvisamente a muoversi, i suoi piedi e le sue braccia ad agitarsi. Ha cominciato a lamentarsi sempre più forte. Con uno scatto Clayton ha tentato anche di sollevarsi, inutilmente.
In una situazione di caos i medici e gli addetti del carcere hanno abbassato la tenda davanti al vetro dietro al quale c'erano i testimoni. Questi ultimi hanno solo potuto ascoltare l'urlo violento con cui l'uomo ha esalato l'ultimo respiro, ucciso da un attacco cardiaco. Lockett era stato condannato per aver sparato a una donna di 19 anni nel 1999 e per averla poi seppellita viva.
A questo punto la seconda esecuzione è stata rinviata. Per almeno 14 giorni, hanno informato i dirigenti del penitenziario, che ora avvieranno un'indagine per capire cosa è successo e perché. Ma di sicuro la morte di Clayton è destinata a sollevare polemiche, in una fase in cui ricorrere alla pena di morte nei vari stati Usa che lo permettono è diventato sempre più difficile. Questo anche per la decisione di molti Paesi europei di vietare l'esportazione dei farmaci letali, le cui scorte stanno per esaurirsi, costringendo anche a realizzare mix letali 'meno efficaci'. Tanto che qualcuno - forse una provocazione, ma non troppo - ha già proposto un ritorno alla sedia elettrica.
In serata è arrivata anche la reazione della Casa Bianca: "Nel caso di Lockett non sono stati rispettati gli standard di umanità necessari" nella pena di morte. Ma questo non significa una retromarcia del governo federale sulla pena capitale. Il portavoce dell'amministrazione, Jay Carney, ha detto che anche se "non ci sono prove che la pena di morte faccia ridurre il crimine", alcuni delitti sono così gravi da meritarsela. "Sempre nel rispetto degli standard d'umanità necessari".
repubblica.it
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