Afem 2014 / La lotta continua in Spagna
La buona notizia arrivata dalla Spagna è che il tentativo, da parte del governo, di negare il diritto all'aborto è stato abbandonato di fronte alla forte opposizione da parte della gente e della campagna fatta dai gruppi.
Il ministro della giustizia Alberto Ruiz Gallardon aveva proposto un progetto di legge per porre fine al diritto d'aborto, tranne in caso di stupro o nel caso ci fosse stata una minaccia per la salute fisica o psichica della madre. Inoltre il disegno di legge conteneva la possibilità di una interruzione basata sul parere di due medici. Il disegno di legge era parte del programma del Partito Popolare del Popolo di centro-destra dal 2011 quando il leader Mariano Rajoy aveva promesso di rovesciare la legislazione precedente, che ha dato alle donne il diritto di sospendere la gravidanza tra la 14esima e la 22esima settimana.
Il governo del Partito Popolare è fortemente legato alla Chiesa cattolica, che aveva sostenuto il disegno di legge. C'è stata poca informazione della legge Gallardon sulla stampa straniera, e questo è davvero sorprendente considerando che sarebbe stata la legge più draconiana sull'aborto in Europa. Mentre le loro proposte viaggiavano hanno preso forma le manifestazioni di sempre contro di loro e si sono svolte quotidianamente.
Decine di migliaia di persone hanno manifestato a Madrid nel febbraio 2014 mostrando cartelli con lo slogan “Deputati e rosari, fuori dalle mie ovaie”. Nuove e più creative forme di lotta sono emerse contro il disegno di legge. Ha preso parte alla lotta l'attivista, artista visiva Yolanda Dominguez, che lavora a Madrid e che è stata coinvolta in altre campagne in passato. Nelle sue Fashion Victims (Vittime della moda) esposte ha incluso le condizioni di lavoro in Bangladesh.
Ha incitato all'azione diretta contro il disegno di legge dicendo: “Basta dirci cosa fare con i nostri corpi, e quanto è stato plasmato da e per gli altri, trasformato in un oggetto e utilizzato come merce, dimostriamo che è di nostra proprietà”.
Durante le proteste centinaia di donne sono andate alla Camera di Commercio della loro città per registrare il loro corpo sul registro del commercio in beni materiali, di solito utilizzato per gli automobili e gli aerei. Alcuni dipendenti delle camere di commercio addetti a queste mansioni, hanno comunque accettato questa iniziativa e hanno dato loro le ricevute ed i certificati di idoneità.
Lo scopo delle donne era di sottolineare il fatto che i loro corpi appartengono a loro e hanno aggiunto ironicamente: “A Burgos, nel nord della Spagna, le donne hanno scelto il giorno di San Valentino per recarsi, in massa, presso la Camera di Commercio per la registrazione: «Descrizione, dalla testa ai piedi, di tutte le mie membra, senza dimenticare i miei organi e in particolare il mio utero e il mio apparato riproduttivo, i quali rappresentano la mia persona unica e irriproducibile»”. Le organizzazioni scientifiche e mediche, come la Società Spagnola di Ginecologia Ostetricia (Sego), la Società Spagnola di Medicina Perinatale (Semepe), l'Associazione Spagnola di diagnosi prenatale (AEDP), la Società Spagnola di Psichiatria (SEP) e la spagnola Associazione di Neuropsichiatria (AEN) hanno preso posizione contro il disegno di legge Gallardon, poiché non sono stati consultati in merito.
Tutte queste organizzazioni hanno sottolineato che il disegno di legge Gallardon porterebbe a una “psichiatrizzazione” di un problema che non ha nulla a che fare con la disciplina psichiatrica. Il SEP ha dichiarato:
“Porre fine o interrompere una gravidanza non può essere considerata come una situazione patologica, dal punto di vista psichiatrico, ed il prevedere con esattezza il rischio di malattia mentale di una persona precedentemente sana avrebbe gravi limiti «scientifici»”.
Sego, con l'adesione di migliaia di persone, ha dichiarato inoltre che il disegno di legge non era stato sottoposto a un dibattito rigoroso.
I sondaggi hanno stabilito che il 70-80 per cento della popolazione era contraria al disegno di legge e gradualmente questo ha causato divisioni all'interno del Partito Popolare soprattutto, e i parlamentari preoccupati di non essere rieletti si sono schierati in opposizione al disegno di legge. Infine, nel settembre 2014, di fronte alle massicce proteste e opposizioni della popolazione il governo ha vacillato. Il primo ministro Rajoy ha annunciato l'abbandono del progetto di legge e il suo artefice Gallardon si è dimesso sostenendo che sarà in grado di trasformare le proposte annacquate in legge. Questo episodio è una vittoria per le campagne di massa contro l'intervento del governo nella vita delle donne.
Ciò dimostra che l'opposizione di massa, a volte, può avere un effetto sul governo. Detto questo, il governo ha ancora promesso di cambiare la legge in vigore e la possibilità per le ragazze di 16 e 17 anni di avere un aborto senza il consenso dei genitori. Questo strappa via il potere alle giovani donne minorenni di prendere decisioni sul proprio corpo, e lo dà a qualcun altro.
E le costringe anche a rivelare un problema traumatico alle stesse persone che potrebbero, per una serie di ragioni, essere contrarie alla volontà della giovane minorenne.
Per prendere in prestito uno slogan da una manifestazione, La Lucha Continua! (“La lotta continua!”)
Fonte: "Umanità Nova", settimanale anarchico
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