Australia, il paese che fa i fumetti per scoraggiare gli immigrati
Non bastasse una politica criminale nei confronti dei boat people, ora il governo australiano ci prova con la propaganda.
L’Australian Department of Immigration and Citizenship ha diffuso un
fumetto nel quale spiega ai boat people asiatici che è inutile dirigersi
in Austalia, dove non li vogliono.
NON LI VOGLIONO - Il testo non lascia dubbi: «Nessuna speranza. Non troveranno casa in Australia»
e i disegni riproducono immagini di profughi e migranti che marciscono
senza speranza, ospiti di tendopoli che l’Australia organizza in qualche
remota isola del Pacifico non australiana, dove le autorità di Canberra
deportano e lasciano a marcire i migranti indesiderati.
LA GUERRA AI RIFUGIATI - I fumetti sono rivolti a
quanti arrivano alla disperata per mare alla ricerca d’asilo, al quale
spesso hanno diritto e che invece finisce per non essere riconosciuto
dalle autorità australiane, che nella loro versione dei CIE abbandonano i
richiedenti asilo per periodi lunghissimi, sottoponendoli di fatto a
una detenzione illegale in condizioni che in Australia sarebbero
illegali. Nel fumetto traspare anche la decisione australiana di
respingere le barche ove sia possibile, finora non esplicitata dal
governo.
LA STRETTA CONSERVATRICE - Il fumetto s’inserisce a
pieno titolo nella stretta all’immigrazione voluta dal premier Tony
Abbott, che però in Australia come altrove i risolve nella negazione del
diritto d’asilo, più che in uno stop all’immigrazione illegale, visto
che la maggior parte dei migranti arriva comoda in aereo con un visto
turistico. Solo gli asiatici in fuga da qualche governo o conflitto non
hanno altra possibilità che quella d’imbarcarsi su una carretta e
tentare la traversata senza documenti. Un provvedimento tipicamente
populista e scarsamente inefficace, che si risolve in un’operazione
d’immagine che finisce per negare i dritti ai richiedenti asilo senza
avere alcuna influenza sul flusso degli immigrati in arrivo.
giornalettismo.com
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