Italia: illusione di democrazia
Per offrire un bersaglio al malcontento e nello stesso tempo
continuare a intercettare il voto popolare, i professionisti del potere si sono
divisi in fazioni che si scambiano accuse reciproche sulle cause del cattivo
funzionamento del sistema. In questo modo il gruppo evita la dispersione del
voto e garantisce ai propri membri la sopravvivenza, alimentando ogni giorno il
rimpallo di responsabilità in televisione per dividere gli elettori in due o
tre grandi fazioni, ognuna convinta che tutti i mali siano causati
dall’avversario. Mi sono sempre divertito a guardarli prima di andare in onda,
questi nemici per professione: mi chiedo quali siano i loro pensieri in
camerino, mentre chiacchierano amabilmente tra loro.
I telespettatori si
dividono e si arrabbiano con una parte o con l’altra, e a nessuno viene in mente di cacciare via
l’intero gruppo. Grazie a questa dinamica il voto popolare non è mai contro
il sistema ma è sempre organico a esso. Per ottenere questo risultato, ogni
giorno, il gruppo mette in scena una rissa al proprio interno e polarizza il
consenso dell’elettorato. I toni della lite diventano sempre più offensivi e
volgari, gli insulti più minacciosi, i contenuti oltraggiosi, affinché gli elettori si confondano in un crescendo di
indignazione e perdano di vista il quadro di insieme. Più lo scontro è violento
e più gli elettori s’illudono che il loro voto sia decisivo per le sorti del
sistema, mentre in realtà accade l’esatto contrario: il gruppo egemone blinda
il sistema e impedisce la nascita di qualsiasi movimento politico che provenga
dal basso, cioè dal popolo. Naturalmente
tra un turno elettorale e l’altro il gruppo torna a occuparsi di quel
che gli sta più a cuore. Esso infatti è formato da commensali affamati pronti a
darsi battaglia quando il nemico comune non è alle porte e quindi percorso da
frequenti lotte intestine di varia intensità, perché ogni potente tenta di
accaparrarsi nuove fette di ricchezza e di potere sottraendole ad altri. Se
solamente si sollevasse la cortina fumogena formata da questo scontro
alimentato ad arte, la realtà sarebbe sotto gli occhi di tutti. E sarebbe
evidente il fatto che l’intero gruppo dei potenti è il principale responsabile
del declino politico ed economico dell’Italia.
A quel punto sarebbe cacciato via
a furor di popolo perché le sue responsabilità sarebbero evidenti a tutti. E
invece il ricambio ai vertici del potere non avviene, perché il sistema assegna
un vantaggio smisurato a chi ha l’egemonia e costringe gli ultimi arrivati a
rimanere in sala d’aspetto, in attesa di essere cooptati dal gruppo dei
potenti. La classe dirigente è dunque selezionata dall’alto, mentre dal basso è
soltanto legittimata. L’unica soluzione consiste nello spazzare via l’intero
gruppo di potere e cambiare le regole. Ma per poter raggiungere questo
risultato, gli elettori non dovrebbero farsi più ingannare dalle liti
orchestrate da finte fazioni in lotta tra loro e, dovrebbero invece voltare le
spalle a chi comanda. Dovrebbero trovare la forza di smascherare il gioco dei profesulatestagiannilannes.blogspot.itssionisti
del potere compiendo una rivoluzione delle menti. E invece non accade nulla,
perché gli elettori sono all’oscuro di quel che avviene dietro le quinte, sulla
scena del potere.
Gianni Lannes
sulatestagiannilannes.blogspot.it
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