Il cemenrto si ricicla con i fulmini
Il metodo messo a punto dal Fraunhofer
Institute utilizza la frammentazione elettrodinamica per spezzare e
scomporre il calcestruzzo nelle sue componenti di base, pietra e
cemento.
Riutilizzare gli scarti di cemento e tutti quei detriti derivanti
dall'attività in campo edile ora è possibile. Grazie ai fulmini. La
scoperta è dei ricercatori del tedesco Fraunhofer Institute che hanno
sperimentato un metodo sorprendente per rompere e separare le parti
riutilizzabili del calcestruzzo: il sistema di frammentazione
elettrodinamica messo a punto dai fisici tedeschi consente di ricreare
un'onda di pressione potente quanto una piccola esplosione, capace di
spezzare e scomporre il calcestruzzo nelle sue componenti di base,
pietra e cemento.
IL NUOVO METODO NON DANNEGGIA I MATERIALI Così i
materiali sono "salvi", mentre il metodo utilizzato finora per rompere
il calcestruzzo causava il deterioramento della maggior parte dei
materiali recuperabili con il risultato di renderli inutilizzabili. E se
si pensa ai milioni di tonnellate di calcinacci prodotti ogni anno da
demolizioni, nuove costruzioni e ristrutturazioni di edifici che finora
potevano essere utilizzati solo come base per il rifacimento delle
strade si intuisce la portata della scoperta: i fulmini consentirebbero
non solo di riutilizzare la ghiaia per i rivestimenti stradali, ma
anche di ottenere nuovo calcestruzzo con un processo di lavorazione in
grado di ridurre notevolmente le emissioni di CO2.
RIDUCE L'INQUINAMENTO DA CO2 Il responsabile del
progetto, Volker Thome, sta perfezionando la tecnica con un impianto di
frammentazione che attualmente riesce a lavorare una tonnellata di
detriti all'ora, ma l'obiettivo è raggiungere le 20 tonnellate. Un
progetto che potrebbe rappresentare un enorme passo in avanti in chiave
ambientale se pensiamo che l'industria cementiera dedicata alla
produzione di calcestruzzo è responsabile della produzione mondiale
dell' 8-15% di CO2.
cadoinpiedi.it
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