Gli intellettuali contro il Datagate

Appello di scrittori di tutto il mondo contro lo strapotere degli stati e delle multinazionali che intercettano le comunicazioni di tutti: da Umberto Eco a Erri de Luca.

Sono solo alcuni nomi dei 560 scrittori e intellettuali di tutto il mondo che hanno firmato un appello contro lo strapotere degli stati e delle imprese multinazionali che minacciano la privacy e la libertà di comunicazione di tutti i cittadini del pianeta. 

Nell'appello gli scrittori affermano: "Una persona sotto sorveglianza non è più libera; una società sotto sorveglianza non è più una democrazia. Per mantenere una qualche autenticità i nostri diritti democratici devono valere nello spazio virtuale come in quello reale".

L'appello prosegue:

  • La sorveglianza viola la sfera privata, e compromette la libertà di pensiero e di opinione.
  • La sorveglianza di massa tratta ogni cittadino alla stregua di un potenziale sospetto. Sovverte una delle nostre conquiste storiche, la presunzione di innocenza.
  • La sorveglianza rende l'individuo trasparente, mentre lo stato e le grandi imprese operano in segreto. Come abbiamo visto questo potere è oggetto di abusi sistematici.
  • La sorveglianza è furto. Questi dati non sono proprietà pubblica: appartengono a noi.

Concludono: "Facciamo appello agli stati e alle imprese perché rispettino questi diritti. Facciamo appello a tutti i cittadini perché lottino in difesa di questi diritti. Facciamo appello alle Nazioni Unite perché riconoscano l'importanza fondamentale della protezione dei diritti civili nell'era digitale e della creazione di una Carta internazionale dei diritti digitali. Facciamo appello ai governi affinché sottoscrivano tale convenzione e vi aderiscano".



zeusnews.it


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