La pazzia di aumentare l'equo compenso sugli smartphone
Su pressione della Siae si vuole introdurre un aumento dell'iniquo
balzello anche sugli smartphone. Stangata da cento milioni di euro.
La legge di stabilità introduce la Google Tax e la possibilità di
dedurre fino a 1.000 euro per libri di editoria generale e altri 1.000
euro per libri scolastici e universitari.
E' un provvedimento di grande valore sociale e culturale, anche se
avrebbe potuto essere esteso agli ebook, che rimangono ancora una
piccolissima fetta del mercato librario.
Con la stessa legge, purtroppo, si aumenta il cosidetto "equo compenso".
Un emendamento alla Legge di stabilità prevede infatti di aumentare la
"tassa" Siae che grava su tutti i dispositivi dotati di memoria.
L'equo compenso va alla Siae e, secondo le prime stime dell'avvocato Guido Scorza, "l'aumento ora deciso sarà del 70 per cento, circa 210 milioni di euro all'anno invece dei soliti 80 milioni euro". Altre stime parlano di 100 milioni di euro.
Sono soldi sottratti all'industria dell'elettronica: "Significa che
un iPhone da 16 Gbyte costerà circa 4 euro in più, poiché la componente
dell'equo compenso passerà, con questo aumento, dagli attuali 90
centesimi a 5,20 euro. Per i tablet si passa dai 3,20 ai 5,20 euro, per i
computer da 3,20 a 6 euro".
Pare che, però, all'interno del PD, il maggiore partito di governo, si stia
crescendo il dissenso verso questo nuovo balzello che potrebbe essere
fermato.
zeusnews.it
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