L'aria al veleno si trova in ufficio
Un progetto di ricerca europeo svela
che nei luoghi chiusi ci sono molte sostanze pericolose. Dalle stampanti
alle fotocopiatrici e gli arredi.
L'aria inquinata della città è considerata il nemico numero uno. Ma
dovremmo cominciare a preoccuparci di quella dell'ufficio che può essere
ben peggiore, secondo i risultati di un progetto di ricerca europeo,
OfficAir Project, che ha preso in esame 200 edifici in Italia, Francia,
Finlandia, Olanda, Ungheria, Grecia, Spagna e Portogallo, paesi
rappresentativi di diverse condizioni geografiche e meteorologiche. E
sono stati scelti gli spazi più standardizzati, cioè quelli con le
stesse caratteristiche, dai sistemi di climatizzazione alla ventilazione
meccanica dell'aria e l'illuminazione artificiale, per avere maggiore
uniformità.
In Italia i 1500 campioni sono stati analizzati dal Cnr: i fattori inquinanti sono stati ritrovati nel linoleum spesso usato nei pavimenti, negli arredi in legno, nelle colle, nelle vernici e nei prodotti di pulizia, nelle fotocopiatrici e nelle stampanti. In particolare sono state rilevate sostanze come formaldeide (ottenuta dall'ossidazione dal metanolo, altamente tossica anche in piccole quantità è uno dei più diffusi inquinanti di interni), benzene e terpeni (idrocarburi insaturi usati nei materiali plastici) in gran lunga superiori ai limiti. Composti che devono essere monitorati per il loro potere cancerogeno e per gli effetti negativi che hanno sulla salute, come ha spiegato l'Organizzazione mondiale della sanità. La formaldeide può irritare per inalazione le mucose e gli occhi quando le sue molecole vengono rilasciate nell'ambiente nel corso del tempo.; molti materiali da costruzione come vernici, adesivi, pannelli da parete e soffitto e piastrelle sintetiche lentamente emettono questa sostanza. Anche l'umidità relativa e temperature elevate all'interno di un ambiente interno possono contribuire alle sue emissioni.
In inverno è stata rilevata una concentrazione di formaldeide di circa 15 microgrammi per metro cubo, mentre all'esterno il dato si ferma a quattro microgrammi. In estate si passa a 18 microgrammi all'interno e nove all'esterno. La soglia oltre la quale la formaldeide desta preoccupazione è 10 microgrammi per metro cubo.
Nell'arredamento e nelle fotocopiatrici sono presenti i Composti organici volatili (Cov) come il benzene, spesso usato per prodotti chimici nella produzione di materie plastiche, resine e fibre sintetiche. I sintomi dell'inalazione di benzene sono vertigini, sonnolenza, tachicardia, mal di testa, tremori, stato confusionale o perdita di coscienza. Negli uffici e nelle case, i rivestimenti murali, e le apparecchiature per ufficio come fotocopiatrici, possono liberare Cov nell'aria. Nei condizionatori ci sono agenti biologici come batteri, muffe e virus, capaci di causare sensibilizzazione allergica. Il naftalene, invece, può provocare nausea, vomito, diarrea ed è un sospetto cancerogeno.
In Italia i 1500 campioni sono stati analizzati dal Cnr: i fattori inquinanti sono stati ritrovati nel linoleum spesso usato nei pavimenti, negli arredi in legno, nelle colle, nelle vernici e nei prodotti di pulizia, nelle fotocopiatrici e nelle stampanti. In particolare sono state rilevate sostanze come formaldeide (ottenuta dall'ossidazione dal metanolo, altamente tossica anche in piccole quantità è uno dei più diffusi inquinanti di interni), benzene e terpeni (idrocarburi insaturi usati nei materiali plastici) in gran lunga superiori ai limiti. Composti che devono essere monitorati per il loro potere cancerogeno e per gli effetti negativi che hanno sulla salute, come ha spiegato l'Organizzazione mondiale della sanità. La formaldeide può irritare per inalazione le mucose e gli occhi quando le sue molecole vengono rilasciate nell'ambiente nel corso del tempo.; molti materiali da costruzione come vernici, adesivi, pannelli da parete e soffitto e piastrelle sintetiche lentamente emettono questa sostanza. Anche l'umidità relativa e temperature elevate all'interno di un ambiente interno possono contribuire alle sue emissioni.
In inverno è stata rilevata una concentrazione di formaldeide di circa 15 microgrammi per metro cubo, mentre all'esterno il dato si ferma a quattro microgrammi. In estate si passa a 18 microgrammi all'interno e nove all'esterno. La soglia oltre la quale la formaldeide desta preoccupazione è 10 microgrammi per metro cubo.
Nell'arredamento e nelle fotocopiatrici sono presenti i Composti organici volatili (Cov) come il benzene, spesso usato per prodotti chimici nella produzione di materie plastiche, resine e fibre sintetiche. I sintomi dell'inalazione di benzene sono vertigini, sonnolenza, tachicardia, mal di testa, tremori, stato confusionale o perdita di coscienza. Negli uffici e nelle case, i rivestimenti murali, e le apparecchiature per ufficio come fotocopiatrici, possono liberare Cov nell'aria. Nei condizionatori ci sono agenti biologici come batteri, muffe e virus, capaci di causare sensibilizzazione allergica. Il naftalene, invece, può provocare nausea, vomito, diarrea ed è un sospetto cancerogeno.
cadoinpiedi.it
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