Ferrulli, assolti i quattro agenti
L’uomo era morto durante un violento controllo di polizia filmato dai cittadini. Il pm aveva chiesto 7 anni.
La Corte d’Assise di Milano ha assolto i 4 poliziotti imputati di
omicidio preterintenzionale in relazione alla morte di Michele, deceduto
il 30 giugno del 2011 nel capoluogo lombardo mentre gli agenti lo
stavano ammanettando.
Eppure il pm aveva chiesto sette anni di carcere ciascuno spiegando
che era stata «Una violenza gratuita e non giustificabile». Quattro
contro uno, perdipiù più vecchio di loro e già a terra, malconcio. E’ il
minimo della pena ma è il doppio di quanto fu chiesto, e ottenuto, per i
quattro agenti che in circostanze analoghe ammazzarono Federico
Aldrovandi. Era il 3 giugno quando il pm milanese Gaetano Ruta ha
chiesto la condanna per i quattro agenti che il 30 giugno di tre anni
uccisero Michele Ferrulli. Omicidio preterintenzionale e di falso in
atto pubblico secondo un copione che si ripete troppo spesso nei “film”
che hanno come protagonisti poliziotti e carabinieri.
I quattro agenti, secondo l’accusa, durante il fermo dell’uomo,
allora 51enne, lo pestarono di botte. Secondo il pm, Ferrulli, quando
venne fermato insieme a due amici romeni in via Varsavia, alla periferia
sud-est del capoluogo lombardo, subì «una violenza gratuita e non
giustificabile» da parte degli equipaggi delle due volanti intervenute
in seguito alla chiamata di un cittadino infastidito dagli schiamazzi.
In aula come sempre in casi del genere, una delegazione di Acad,
l’associazione contro gli abusi in divisa, che gestisce anche un numero
verde per l’attivazione di una rete di legali.
Durante la sua ricostruzione in aula, il magistrato ha sottolineato
che il 30 giugno di tre anni fa «l’intervento dei poliziotti è stato
sempre sopra le righe, mentre Ferrulli aveva un atteggiamento non
aggressivo nei loro confronti». Inoltre ha affermato che l’uomo «subì
percosse» e gli agenti «agirono in quattro contro una persona più
anziana di loro, che era prona, bloccata a terra e invocava aiuto». Gli
agenti delle volanti, invece, hanno sempre sostenuto – nonostante i
verbali falsificati – di aver agito correttamente, in quanto secondo le
loro ricostruzioni l’uomo era «ubriaco e aggressivo», e stava opponendo
resistenza all’arresto. Il pm si è soffermato anche sulle cause del
decesso di Ferrulli, che era affetto da ipertensione e, secondo quanto è
emerso dalle perizie, morì a causa di una ‘tempesta emotiva’ che ha
provocato l’arresto cardiaco. «Se io butto a terra una persona e
infierisco – ha aggiunto Ruta – posso fargli molto male, e a questa
persona può venire un infarto, anche se è una conseguenza di certo non
prevedibile». «Non ci vuole uno scienziato per capire che se una persona
dice ‘basta, la testa basta’, bisognava smetterla lì».
Quindi la morte di Ferrulli è dovuta, secondo il pm, «anche al
comportamento dei poliziotti» che, in seguito all’episodio, produssero
una «documentazione di servizio falsa, per cercare di dare una
rappresentazione edulcorata della vicenda». «Gli imputati dicono che la
loro attività era coerente con l’ammanettamento di una persona che
opponeva resistenza – ha proseguito il pm – ma questa rappresentazione
stride con quanto hanno detto i testimoni che hanno visto i poliziotti
agire con violenza». Inoltre il fatto che gli agenti possano aver
utilizzato un manganello per colpire Ferrulli, eventualità negata dagli
stessi imputati, «rischia di essere un falso problema», perchè «si può
fare molto male a una persona anche solo colpendola con i pugni, senza
usare corpi contundenti». Le percosse subite dall’uomo, morto poco dopo
l’intervento degli agenti, vennero filmate da alcuni residenti. I video
sono stati esaminati nelle scorse udienze del processo, così come le
testimonianze di alcune persone che hanno assistito alla scena, durata
pochi minuti.
Ora si dovrà aspettare la pubblicazione delle motivazioni per capire
con quali elementi sia stata smontata l’accusa ributtando nella
disperazione chi ha perso il padre, il marito, l’amico e da tre anni si
batte per verità e giustizia.
«È un momento difficile ma attendiamo le motivazioni per capire. La
nostra tesi era in linea con quella della Procura e comunque resta il
profondo rispetto per i giudici». Così l’avvocato Fabio Anselmo, legale
di Domenica Ferrulli, ha commentato la sentenza con cui la corte
d’assise di Milano ha assolto i 4 agenti imputati di omicidio
preterintenzionale in relazione alla morte di Michele Ferrulli, deceduto
mentre veniva ammanettato. L’avvocato Anselmo è legale di parte civile
anche nei casi Cucchi, Aldrovandi, Budroni e Uva.
popoffquotidiano.it
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