Pensavo fosse vaiolo e invece era razzismo
Falso allarme vaiolo a Catania, nelle operazioni di sbarco tra i
migranti. Alla fine s’è scoperto che era varicella ma intanto è bastato a
far riaffiorare il razzismo di certi giornali e di certi settori
militari e delle forze dell’ordine. Ecco perché non poteva essere
vaiolo.
Ieri si diffonde la notizia terroristica che una nave militare
italiana, la Orione, impegnata nelle operazioni di pattugliamento del
canale di Sicilia aveva imbarcato alcuni immigrati clandestini tra i
quali risultava che ci fosse un uomo affetto da vaiolo.
La notizia si diffonde virale sul web, La Repubblica online parla di
vaiolo, Libero titola in prima pagina di “sospetto caso di vaiolo”, il
Giornale addirittura in prima parla di “un caso di malaria”.
Subito le peristalsi del ventre ignorante e xenofobo si mettono in
moto. In prima linea ci sono le dichiarazioni di Gianni Tonelli,
segretario generale del sindacato di polizia Sap, “Il Ministero
dell’Interno, come datore di lavoro, ha precise responsabilita’ e,
laddove si verificassero problemi di salute per i poliziotti, dovra’
risponderne sia penalmente che civilmente. La nostra recente denuncia
sui casi di Tbc di cui sono state vittime le forze dell’ordine,
assurdamente minimizzata dal Viminale, trova quindi oggi altre clamorose
conferme. La situazione è gravissima per le forze di polizia e anche
per i cittadini. Non accetteremo, come poliziotti, di essere
sacrificati”.
A ruota segue la Croce Rossa siciliana che minaccia di non impiegare
il proprio personale in assenza di adeguate misure di profilassi.
Non è cambiato nulla dalla Colonna Infame, ben descritta da Manzoni:
se non c’è la ragione a guidare si lascia tutto agli umori e all’odio
cieco.
Consideriamo quello che indicava sin dall’inizio la razionalità. Il
vaiolo umano è eradicato nel mondo da almeno 30 anni, grazie
all’universalità e alla diffusione della vaccinazione antivaiolosa che
ha impiegato decenni per affermarsi definitivamente.
Il vaiolo umano può ritornare solo se c’è una diffusione dolosa dai
laboratori esistenti che detengono ancora il virus del vaiolo in
condizioni tra l’altro di ipersicurezza: ne esistono solo due, uno in
Russia, l’altro negli USA (qualcuno asserisce, ma è improbabile, che ne
esista uno in Cina). Non essendo avvenuti trafugamenti del virus da
incursioni terroristiche, da dove veniva il contagio vaioloso? E
comunque l’appestato non poteva essere un migrante clandestino, quanto
piuttosto un americano o un russo!
Quindi non poteva essere vaiolo.
Consideriamo un’altra ipotesi: si trattava di un caso del cosiddetto
vaiolo delle scimmie che sporadicamente può essere trasmesso all’uomo
dal morso delle scimmie equatoriali africane: è una patologia di cui si
hanno casi nello Zaire e nel Congo, con alcuni casi avvenuti anche negli
USA. La monkeypox quando passa all’uomo è pericolosa, ma con una
mortalità assai minore rispetto al vaiolo umano ed è bassamente
contagiosa uomo/uomo. In ogni caso si manifesta dopo 10 giorni
dall’evento che ha causato il contagio. Bisognerebbe immaginare pertanto
che un migrante congolese clandestino, morso da una scimmia, abbia
attraversato l’Africa in 10 giorni e si sia subito imbarcato per
l’Italia: francamente improbabile!
Inoltre medici italiani che abbiano trattato casi di vaiolo ce ne
sono ormai pochissimi viventi (giusto qualche tropicalista in Somalia
negli anni 50 e 60) e non si capisce sulla base di cosa sia stata fatta
la diagnosi di vaiolo sul migrante.
La confusione di appestamento riportata da Il Giornale è poi
clamorosa: posto che ci sia un immigrato con malaria, non c’è nessun
pericolo di contagio in quanto per la trasmissione della malattia serve
l’insetto vettore specifico, l’anofele e non il contatto fisico col
paziente! Ma di cosa stiamo parlando se non di bubbole antiscientifiche
su base razzista: il migrante è negro e dunque infetta di tutte le
pesti!
La storia infame del vaiolo fasullo è comunque durata 18 ore in
quanto per il migrante tratto in salvo ieri a bordo della nave Orione al
termine delle analisi di laboratorio svolte presso lo “Spallanzani” di
Roma, il Ministero della Salute conferma ufficialmente che “il paziente
presente tra i migranti posti in salvo dalla nave della Marina Militare
“Orione” è affetto da varicella”.
Nient’altro che una banale varicella!
Ma dopo l’ovvio epilogo della storia del vaiolo panzana chi ci tutela
delle dichiarazioni terroristiche avvenute ieri? Il ritorno del SAP
sull’argomento pericolo contagio dagli immigrati che citava anche dei
casi presunti di TBC in alcuni agenti di PS operativi in Sicilia sui
migranti clandestini è decisamente anomalo e sopra le righe. In primo
luogo perché la TBC nel nostro paese ha una sua italianissima presenza,
in gran parte non dipendente dall’immigrazione, come sa qualunque
epidemiologo. In secondo luogo perché il test positivo di Mantoux sulla
TBC positivo nei cinque poliziotti non è indice nè di contagio nè di
malattia. Così scriveva il messaggero il 28 giugno “il Dipartimento
della Pubblica sicurezza in merito alla notizia che quattro agenti
impegnati nell’ operazione Mare Nostrum sarebbero stati contagiati dalla
Tbc: «Il personale della Polizia di Stato, potenzialmente esposto,
viene regolarmente sottoposto ai controlli medici stabiliti nel
documento della Conferenza Stato Regioni del 1998 e dalle successive
linee guida del Ministero della Salute – sottolinea il Dipartimento – La
positività al test di Mantoux, riscontrata in alcuni casi, non è indice
nè di contagio nè di malattia. Pertanto è assolutamente escluso che i
dipendenti, positivi al test, possano contagiare terzi». Nella maggior
parte dei casi, sostiene ancora la polizia, «tale positività può farsi
risalire ad epoca precedente l’espletamento del servizio, verosimilmente
anche in età infantile». «Per l’unico caso in cui, dopo un primo esame
negativo, è stata rilevata successivamente la cutipositività – conclude
la nota – sono stati effettuati, senza oneri per il personale,
accertamenti clinici di secondo livello che hanno sinora escluso la
presenza di una malattia in atto».
Ma di cosa parla allora il segretario del SAP? Forse costui ritiene
di aver un’autorevolezza scientifica superiore a CDC e OMS; è una sua
opinione priva però di ogni suffragio scientifico.
In ogni caso un’opinione pubblica oggi molto vellicata verso la
xenofobia sa che in Italia c’è il vaiolo portato dai “negri”; le
smentite servono a poco, perché molti pensano col “chissachecesottismo”.
Ci sarà qualcuno che perseguirà il reato di diffusione di notizia falsa
e tendenziosa in relazione alla devastazione mentale operata su
migliaia di italiani?
popoffquotidiano.it
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