Dieci validi motivi per non mangiare il salmone

Nei supermercati normalmente, ma soprattutto sotto le feste comandate, è un fiorire di offerte speciali di salmone fresco o affumicato. Questo perché nei paesi del Nord (Norvegia, Finlandia, Alaska, Scozia soprattutto) vi sono allevamenti intensivi di salmone.

Quante volte abbiamo letto che molti studi dimostrano come questo  sia “il pesce con il maggior apporto di acidi grassi polinsaturi”, ovvero è ricchissimo dell’ormai celebre omega 3, ”un acido grasso che fluidifica il sangue e ha effetti benefici sul cuore”?

Oggi vogliamo capire se veramente il salmone proveniente dagli allevamenti intensivi sia realmente salutare e sicuro per il nostro organismo.

Si parte dal dubbio che il consumo di salmone da parte delle donne in gravidanza potrebbe mettere a rischio lo sviluppo cerebrale del bambino. Poi, recenti studi hanno dimostrato che i salmoni da allevamento potrebbero essere esposti a sostanze tossiche e metalli pesanti e potrebbero essere nutriti con mangimi arricchiti di coloranti o di sottoprodotti di origine animale.

Ecco i 10 punti secondo i quali bisognerebbe evitare di mangiare salmone di allevamento:

  • 1) Allevamenti intensivi
Succede in moltissimi allevamenti intensivi, ma nel caso del salmone è ancora più grave. Secondo il dossier di puresalmon.com, con gli allevamenti intensivi di salmone si produce un ingente quantitativo di materiali di scarti biologici, organici e inorganici. E questi non sarebbero depurati in alcuna maniera. Quindi nei fondali degli allevamenti si depositerebbero tonnellate di rifiuti, escrementi e sostanze di scarto. Alexandra Morton, che conduce una campagna contro il salmone di allevamento, spiega come le reti che trattengono i pesci non sarebbero mai pulite. Immaginate di avere un criceto in gabbia e di non pulire mai le sue deiezioni. Così una  montagna di escrementi verrebbe prodotta e depositata sul fondo del mare.

  • 2) Agenti patogeni
Ma queste precarie condizioni igieniche degli allevamenti intensivi di salmone potrebbero arrivare sulle nostre tavole direttamente dai supermercati. Infatti la diffusione di agenti patogeni tra i salmoni di allevamento è messa sotto la lente di ingrandimento da diversi studi scientifici. Guardare a  proposito l’articolo pubblicato all’interno della US National Library of Medicine che parla  dell’evoluzione degli agenti patogeni negli allevamenti intensivi in Finlandia. Ne parla anche un documento dell’Efsa, che analizza la questione.

  • 3) Diossina
La produzione annua globale di salmone d’allevamento è aumentata di 40 volte nel corso degli ultimi due decenni. Ma con questo sarebbero aumentate anche le tossine presenti nel salmone da allevamento. Un gruppo di scienziati guidato da Ronald Hites, un professore di chimica ambientale e analitica presso l’Università dell’Indiana, avrebbe riscontrato elevati livelli di PCB, diossine e prodotti di degradazione di alcuni pesticidi vietati, in campioni di salmone d’allevamento. Il prof. Hites ha dichiarato ai media che ognuno di noi dovrebbe evitare di mangiare salmone come la peste. Lo studio in è stato pubblicato su Science dal titolo “Global assessment of Organic Contaminants in Farmed Salmons” (Valutazione globale dei contaminanti organici negli allevamenti di salmone).
  • 4) Coloranti
Secondo quanto riportato da Natural News, il 95 per cento del salmone atlantico venduto nei negozi proviene da allevamenti intensivi, e che la stragrande maggioranza di questo salmone d’allevamento è artificialmente tinto  per renderlo più simile nell’aspetto al salmone selvaggio.  Uno dei coloranti che sarebbero più comunemente utilizzati, e la cantaxantina, collegato a difetti degli occhi umani e danni alla retina.

  • 5) Pesticidi
Nel 2013 la Norvegia avrebbe ottenuto il consenso dell’Unione Europea per incrementare la dose di endosulfano nei mangimi destinati al salmone di allevamento. Parliamo di un pesticida messo al bando in molte parti del mondo per via della sua pericolosità per la salute umana.

  • 6) Mangimi
I mangimi somministrati ai salmoni negli allevamenti intensivi potrebbero contenere proteine derivate da sottoprodotti di origine animale. La UE a seguito della epidemia della “Mucca Pazza” ha vietato l’utilizzo di mangimi derivati da proteine bovine, Ma è giusto nutrire i salmoni con proteine derivate da maiali? O pollame? E sono davvero sicure e adatte alla loro specie?

  • 7) Animali marini
Allevamenti intensivi di salmone mettono in pericolo la sopravvivenza di alcuni animali marini, come le foche, i volatili e i leoni marini, che spesso rischiano di rimanere intrappolati nelle reti che delimitano gli allevamenti. In Canada il fenomeno riguarderebbe nello specifico i leoni marini.

  • 8) Sostenibilità
Nel ciclo della produzione di salmone  viene somministrato più pesce rispetto a quanto se ne otterrà. Già questo dimostra quanto questa produzione non sia sostenibile. Proprio per questo il consumo di salmone proveniente da allevamenti intensivi è un lusso che riguarda soltanto una parte ristretta della popolazione mondiale.

  • 9) Estinzione
Uno staff del Dipartimento di Biologia della Dalhousle University ha elaborato uno studio scientifico che ha messo in stretta relazione l’impatto degli allevamenti intensivi sulla progressiva scomparsa del salmone selvaggio proprio nelle zone in cui essi risultano presenti. Questo starebbe conducendo gli stock ittici di salmone selvatico ancora presenti verso l’estinzione.

  • 10) Danni al cervello
Medici norvegesi, professori ed esperti sanitari internazionali ritengono che donne, bambini e giovani dovrebbero tener il salmone d’allevamento lontano dai loro piatti.I medici norvegesi lo sconsigliano soprattutto alle donne in gravidanza , per via dell’elevato contenuto di tossine considerate pericolose per lo sviluppo del cervello dei bambini.

Non vorrete, tra l’altro, incrociare senza saperlo il salmone OGM proveniente da Stati Uniti e Canada?




violapost.it

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