È allerta mercurio per pesce spada e smeriglio. Dal mese di novembre i casi segnalati sono 24. Centinaia di supermercati coinvolti. Inerzia del Ministero
Da alcuni mesi continuano le importazioni in Italia
di pesce spada e smeriglio congelato contaminato da mercurio.
Per
capire quanto sia grave la situazione basta dire che dall’ inizio di
novembre 2013 ad oggi, l’Italia ha inviato 24 notifiche di cui 15
allerta a Bruxelles (vedi tabella sotto), riguardanti il ritiro di pesce
spada e smeriglio (conosciuto anche come squalo mako) e in due casi di
tonno e verdesca. I lotti sono stati importati per tre quarti dalla
Spagna e negli altri casi da Vietnam e Indonesia.
Non si tratta di una novità, visto che nel rapporto
sul sistema di allerta europeo (Rasff) pubblicato poche settimane fa le
segnalazioni di pesce con un eccesso di mercurio figurano al secondo
posto (su un totale di 2.649 notifiche rilevate nel 2013, 517 riguardano
il settore ittico, con 115 casi di pesce con eccesso di metalli
pesanti, che nel 40% dei casi arriva dalla Spagna, proprio come quello
venduto in Italia). L’altro elemento curioso è che tre segnalazioni di
allerta inviate dal Ministero a Bruxelles, riguardano lo stesso
grossista (FINPESCA
di Portoviro), che ha acquistato in Spagna e poi rivenduto a diverse
catene di supermercati come Famila ed Emisfero, del gruppo Unicomm (Il Fatto Alimentare aveva già segnalato due mesi fa un’allerta che aveva interessato 1.052 kg di smeriglio).
Abbiamo chiesto chiarimenti e Unicomm ci ha risposto
che, visto il ripetersi di questi episodi, dal 18 febbraio è stata
sospesa la vendita di smeriglio congelato nei 65 punti vendita
localizzati in Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia.
L’intenzione per il futuro è di accettare solo pesce congelato che ha
superato preventivamente le analisi sul mercurio. Viene spontaneo
chiedersi se altre catene di supemercati hanno preso analoghi
provvedimenti, visto che i casi di allerta sono veramente tanti e le
importazioni dalla Spagna continuano.
Nulla sappiamo degli altri 21 casi segnalati
dall’Italia a Bruxelles, anche se è facile ipotizzare che centinaia di
supermercati e altrettante pescherie siano coinvolte nella vicenda. È
vero che il pesce rappresenta una preziosa fonte alimentare, ma è anche
vero che non tutto il pescato fa bene allo stesso modo. Come già
trattato in un precedente articolo,
ci sono categorie a rischio, tra cui le donne in gravidanza e i
bambini, che non dovrebbero consumare regolarmente pesce di grosse
dimensioni come il pesce spada o lo squalo mako proprio per la questione
del mercurio. Per correttezza va detto che il problema non riguarda il
tonno in scatola, perché le aziende utilizzano solo pesci di media
taglia con un tenore di mercurio che rispetta i limiti di legge.
È legittimo chiedersi cosa fa il Ministero della salute
per bloccare il commercio di questo lotti di pesce contaminato. Perché
nonostante le numerose e ripetute allerta provenienti dalle Asl non si
interviene per bloccare l’illecito? A qualcuno sembrano poche 24
segnalazioni in quattro mesi? In attesa di risposte a queste domande che
abbiamo rivolto al ministro della salute Beatrice Lorenzin, quando si
va in pescheria conviene glissare sullo smeriglio e sul pesce spada
congelato e cambiare pesci.
ilfattoalimentare.it
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