Allarme uova avvelenate nel Nord Italia
Le Asl Lombarde hanno esaminato le uova degli allevamenti ed il 76% di esse sono risultate avvelenate.
Diossina e policlorobifenili (PCB – inquinanti persistenti dalla tossicità pari quella della diossina) sono stati trovati in 23 allevamenti su 30 esaminati.
L’avvelenamento coinvolge allevamenti che si trovano a Milano, a
Sesto San Giovanni, a Monza e lungo il Lambro, fino ad arrivare a
Mantova e paesi limitrofi come Marmirolo e Borgoforte.
La diossina è classificata come sicuramente cancerogena e inserita nel gruppo 1, Cancerogeni per l’uomo dalla IARC.
La diossina è solubile nei grassi dove tende ad accumularsi e nelle
uova ne è stato trovato un tasso decisamente superiore a quello
consentito dal limite europeo di 5 picogrammi per grammo di grasso.
Non è la prima volta che si parla di diossina in Pianura Padana,
gli allarmi sono già scattati più volte, il caso più eclatante quello
dell’inquinamento di un orto dove ogni grammo di radicchio conteneva
0,183 picogrammi di inquinanti, praticamente il doppio del limite
consentito negli ortaggi.
In quell’occasione il dottor Sergio Carasi, responsabile dell’Igiene Pubblica dell’Asl di Brescia, dichiarò: “Da
molti anni le due acciaierie indicate in oggetto sono controllate dagli
organismi preposti alla salubrità umana ed ambientale attraverso i
controlli stabiliti dalla norma su addetti ed emissioni. Accanto a
queste misurazioni dirette, si è rilevata la necessità di controllare
anche una possibile esposizione indiretta della popolazione circostante
gli stabilimenti tramite consumo di vegetali prodotti nelle zone di
possibile ricaduta delle emissioni“.
La diossina si forma durante la fase iniziale della combustione dei rifiuti,
in presenza di catalizzatori quali il rame e il ferro. Responsabile
principale della formazione di composti appartenenti alla famiglia delle
diossine è il cloro “organico“, cioè cloro legato a composti organici polimerici, ad esempio il PVC. Queste combustioni sono spesso legate all’industria, e sarebbe
necessario che le industrie, tutte non solo quelle lombarde, tenessero
sotto controllo l’emissione dei fumi e delle sostanze tossiche prodotte
dal processo industriale, leggi più restrittive andrebbero approvate e controlli più accurati e metodici, per garantire la nostra salute e quella delle generazioni future.
eticamente.net
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