Cielle e compagnia, il potere degli integralisti e gli integralisti al potere
Il nuovo papato suscita
grandi speranze e tanti vedono in Francesco un argine contro i movimenti
integralisti e le lobby persino dentro il Vaticano. Non solo per i
tentativi di riforma nei meccanismi della curia, ma anche per
dichiarazioni come l’accenno, frainteso, contro le lobby (tra cui quella
gay)
in Vaticano. È questa aspettativa che si legge sottotraccia in quella
che forse è la prima indagine a tutto campo sul variegato mondo dei
nuovi movimenti religiosi in Italia, Le lobby del Vaticano, scritta da Carlotta Zavattiero e pubblicata da Chiarelettere.
Al
di là dell’incantamento ormai standard per Francesco, il merito del
libro è di snocciolare una messe di nomi e rendere evidenti gli intrecci
tra clero, politica, mondo accademico e imprenditoriale, giornalisti e
persino showman. Si passano al setaccio il Cammino neocatecumenale, i
Legionari di Cristo, i Focolarini, Comunione e Liberazione, l’Opus Dei,
il Rinnovamento nello Spirito Santo e la Comunità di Sant’Egidio. Un libro quindi che non poteva non suscitare una controreplica di Cielle, con recensione (e stroncatura) su Tempi.
I Legionari di Cristo, fondati da don Marcial Maciel Degollado,
nascono in Messico e diventano molto influenti anche in politica,
soprattutto in Spagna. Tra i contatti, l’ex premier José Maria Aznar del
Partito Popolare e la moglie Ana Botella, sindaco di Madrid. Ma anche
Daniel Sada Castano, già assessore alle Politiche sociali con Aznar. I
Legionari sbarcano anche in Italia, tanto che nel 2004 viene inaugurata a
Roma l’Università Europea, ateneo privato istituito da Degollado
tramite Andrea Sodano, nipote del noto cardinale Angelo Sodano.
Si
passa poi ai “potenti e timidi” Focolarini, fondati da Chiara Lubich.
Donna a stretto contatto con il deputato democristiano Igino Giordani e
con suo figlio Brando Giordani come gancio in Rai. Nel mondo accademico
padovano i riferimenti sono Antonio Maria Baggio e Vincenzo Buonomo, che
fa parte della delegazione della Santa Sede anche all’Onu, Fao e Ifad
(Fondo internazionale per lo sviluppo economico). Mentre Lorenzo Dellai,
governatore trentino e ora deputato di Scelta Civica, è tanto vicino
che propone di pagare 400mila euro all’Istituto universitario Sophia di
Loppiano, gestito dagli stessi focolarini.
La
storia di Cielle, movimento fondato da don Luigi Giussani, è nota. Uno
dei suoi esponenti, Roberto Formigoni governa per 17 anni la Lombardia e
sotto la sua egida si crea una fitta rete di rapporti e interessi tra
pubblico e privato, tramite la Compagnia delle Opere. Intrecci che
porteranno anche all’esplosione di imbarazzanti scandali e al rinvio a giudizio dello stesso Formigoni. Molti gli amici imprenditori tra cui Pierangelo Daccò, travolto dalle inchieste.
Particolarmente permeabile risulta il settore della sanità,
come dimostra il caso del San Raffaele, l’ospedale fondato da don Luigi
Verzè. Non solo, ma l’avvenuta politica di Silvio Berlusconi “ha avuto
sempre il sostegno organico dei ciellini”, come già evidenziava
Ferruccio Pinotti — che ha firmato la prefazione del libro di Zavattiero
— in L’unto del Signore.
Nel governo delle “larghe intese”
di Enrico Letta “la presenza ciellina è fortissima”, con ministri
chiave come Mario Mauro alla Difesa e Maurizio Lupi alle Infrastrutture
(e quindi agli appalti). Ma anche nel centrosinistra non mancano
contatti, come Flavio Zanonato (Pd) allo sviluppo economico, che “negli
anni ha consolidato un fortissimo legame con gli uomini di don Giussani”
e “ha fatto costruire metà Padova alle aziende della Compagnia delle
Opere e ha piazzato uomini di Comunione e Liberazione ovunque”. Il
Meeting di Rimini, tradizionale incontro di Cielle, viene battuto da
politici di tutti gli schieramenti ed è ormai tappa fissa anche di
membri del governo e delle alte cariche dello Stato.
Anche
l’Opus Dei, creatura di Josemaria Escrivà de Belaguer, ha il suo giro
di rapporti. Membro dichiarato è Paola Binetti, ma figurano anche nomi
come Ettore Bernabei, già direttore generale della Rai, e il figlio
Luca, responsabile di Lux Vide. Ovvero la casa di produzione di tante
fiction su religiosi come padre Pio, che vengono commissionate e
trasmesse dalla tv pubblica inprima serata. Tra i simpatizzanti figurano
l’allenatore Giovanni Trapattoni, il cantante Lucio Dalla e Alberto
Sordi. Proprio l’attore che ha impersonato l’irriverente Marchese del
Grillo ha donato alla Prelatura dell’Obra i terreni per la costruzione
del Centro per la salute dell’anziano. Nel mondo della cultura e
dell’editoria abbiamo Leonardo Mondadori, “stregato” da Escrivà, la
scrittrice Susanna Tamaro, il giornalista Vittorio Messori, lo
psichiatra Alessandro Meluzzi. Anche Marcello Dell’Utri, formatosi
grazie all’Opera, attraverso un suo sacerdote conoscerà Silvio
Berlusconi.
Il Rinnovamento nello Spirito Santo tra i tanti vip ha vicini Pippo Franco, che ha partecipato alle Dieci piazze per dieci comandamenti, iniziativa promossa con patrocinio istituzionale e intervento del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione anche a Roma. Tra i simpatizzanti del Rinnovamento anche il giornalista Paolo Brosio e il presentatore Massimo Giletti. Rapporti che una volta ancora funzionano anche a livello politico,
tanto che per esempio Angelino Alfano (Pdl) da ministro della Giustizia
nel luglio 2010 aveva destinato, senza bando, un finanziamento di 4,8
milioni di euro alla Fondazione monsignor Francesco Di Vincenzo di Enna
per il progetto Anrel (Agenzia nazionale reinserimento e lavoro) rivolto
agli ex detenuti. Realtà, la fondazione, che fa capo al Rinnovamento.
Ma l’onlus Antigone porta alla luce il caso e il dipartimento
dell’amministrazione penitenziaria (Dap) blocca il progetto. Dal canto
suo la Comunità di Sant’Egidio, promossa nel 1986 da Giovanni Paolo II
“associazione pubblica di laici” e molto attiva a livello umanitario
internazionale, rappresenta un potere, specialmente nel mondo
accademico. Non è un caso che il suo massimo esponente, lo storico
Andrea Riccardi, sia diventato ministro per la cooperazione
internazionale.
Alla
luce di questa carrellata vien dunque che il mondo del nuovo
associazionismo cattolico è enormemente influente nelle istituzioni (e
non solo). Prova ne è ad esempio l’intergruppo parlamentare per la
sussidiarietà, creato nel 2003 su idea di Giorgio Vittadini, tra i
fondatori della Compagnia delle Opere.
Scorrendo il libro, e osservando
le modalità con cui si svolge la loro vita interna (la cui descrizione
ne costituisce la parte principale), è difficile non pensare che chi
appartiene a questi movimenti non sia un’integralista. Del resto, Cielle
fu definita un movimento “per un certo periodo della sua storia più prossimo al tipo astratto di fondamentalismo” in campo cattolico, secondo la categorizzazione di Renzo Guolo su I fondamentalismi.
Che a suo tempo – scriveva nella fine degli anni Novanta – sosteneva
che con il crollo della Democrazia Cristiana, il movimento di don
Giussani “vede ridursi grandemente lo spazio di azione che aveva un
tempo”.
Purtroppo la
previsione non è rivelata corretta, perché in questi anni proprio il
collasso Dc ha permesso a questi movimenti di crearsi delle nicchie in
tutto lo schieramento politico. Tanti, troppi politici fanno parte di
movimenti che, anche se rifiutano tale etichetta, sono a tutti gli
effetti integralisti. A farne le spese sono la laicità dello stato e
l’avanzamento nel campo dei diritti, con l’Italia che rimane fanalino di
coda in Occidente. E, per chiudere il cerchio con lo spunto iniziale,
nonostante gli auspici dell’autrice Francesco non sembra proprio
intenzionato a cambiare seriamente questa situazione. Tanto che ci ha
tenuto a coltivare buoni rapporti con questi movimenti e ha spronato i cattolici a portare il proprio “spirito” anche in politica.
uaar.it
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