Pianura Padana: una delle zone più inquinate d’Europa
In Italia le aree inquinate
riguardano tutto il territorio nazionale. La cronica mancanza di
controlli, la corruzione e spesso l’incapacità di prevedere le possibili
conseguenze future hanno creato delle vere e proprie bombe ecologiche.
Soprattutto nell’ultimo periodo, l’attenzione si è concentrata su
alcune aree campane dove sono state seppellite sostanze tossiche che
stanno inquinando sorgenti e terre.
Le condizioni sono altrettanto drammatiche anche al nord infatti, la Pianura Padana
è considerata una delle aree più inquinate di tutta Europa. A rendere
la situazione così grave è la concomitanza di fattori:smog, sversamenti,
alta concentrazione di siti industriali, scorie e presenza di
inceneritori. Questi territori pagano anche la loro particolare
posizione geografica a causa della quale il livello di polveri sottili e
sottilissime è altissimo. A Milano, ma anche in altre
grandi metropoli del nord, l’inquinamento dell’aria è un problema antico
e mai risolto completamente. Secondo i dati del comune, il capoluogo
lombardo il Pm10 ha superato la soglia consentita per 117 giorni; valori oltre il limite normale anche per l’ozono e per il biossido di azoto.
In questa situazione si regista un brusco rialzo di ricoveri per insufficienza respiratoria e altre patologie;
le malattie riguardano tutte le fasce d’età, compresi i bambini che,
con sempre maggior frequenza, accusano allergie, asma e problemi di
respirazione.
A confermare che la situazione della Pianura Padana sia grave vi è anche il “Rapporto 2013 sulla qualità dell’aria; i dati confermano che proprio questa è la zona più inquinata dell’Europa.
Le conseguenze riguardano anche il numero di decessi; secondo un’indagine svolta dallo studio EpiAir,
le morti aumentano secondo l’incremento di Pm10. In linea di massima
chi abita in queste aree ha una speranza di vita ridotta di circa due o
tre anni, rispetto alla media nazionale.
L’inquinamento di queste terre è però
legato anche ad altri problemi, come per esempio i rifiuti tossici delle
grandi industrie, la presenza di materiale radioattivo e il traffico di
rifiuti tossici. Il problema assume quindi dimensioni insospettabili e
coinvolge i settori più vari e, anche se molto è stato fatto, alcune
situazioni non sono ancora state completamente affrontate.
In Piemonte,
l’inquinamento riguarda varie aree, alcune delle quali anche di grande
importanza naturalistica. Sono in corso delle indagini per risolvere
alcuni casi noti a livello nazionale, come per esempio quello dell’industria Mestrinaro che non avrebbe trattato opportunamente i rifiuti e poi li avrebbe venduti per alcune grandi opere.
Il grave danno ambientale riguarda anche altre regioni come la Toscana e l’Emilia Romagna
dove le analisi compiute sulle acque del fiume Ticino evidenzierebbero
alti livelli di sostanze tossiche; queste proverrebbero dalla
coltivazione dei campi e dalle industrie. La stessa situazione si
registra anche in altri importanti bacini e nei principali fiumi che
attraversano questa grande area.
Il rapporto del Ministero della salute,
risalente al 2012, ha evidenziato le aree più inquinate e pericolose
per la salute umana; molte di queste si trovano al nord ed esattamente
in Pianura Padana. Se ne troverebbero tre in Emilia Romagna, sei in
Lombardia e altrettante in Piemonte.
Questi dati dovrebbero essere un
incitamento per predisporre politiche ambientali più efficienti e valide
che tutelino il nostro patrimonio naturale e la salute di chi vi abita.
eticamente.net
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